Abusi sulle allieve, 10 anni in appello al prof di musica: ora rischia il carcere

Il 62enne della Val Vibrata è agli arresti domiciliari. Ha molestato otto bambini tra i 10 e i 12 anni

Abusi sulle allieve, 10 anni in appello al prof di musica: ora rischia il carcere
 Accusato di uno dei reati più spregevoli, la violenza sessuale su ragazzine all’epoca tutte infra quattordicenni, e poi condannato con il rito abbreviato, lo...

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 Accusato di uno dei reati più spregevoli, la violenza sessuale su ragazzine all’epoca tutte infra quattordicenni, e poi condannato con il rito abbreviato, lo scorso gennaio, a 10 anni di reclusione. L’altro giorno i giudici dell’appello hanno confermato, perché il ricorso è stato ritenuto inammissibile, la condanna di primo grado emessa nei confronti del professore di musica 62enne della Val Vibrata, in provincia di Teramo, sposato e padre di due figli (difensore l’avvocato Tommaso Navarra). A coordinare l’intera inchiesta giudiziaria era stata la pm Francesca Zani che in sede di abbreviato aveva chiesto 8 anni e 8 mesi di reclusione.


Per il professore, detenuto ai domiciliari, non è escluso che adesso si possano aprire le porte del carcere anche se, entro questi giorni, potrebbe eventualmente essere presentato ricorso in Cassazione contro l’inammissibilità del giudizio in appello per una questione legata alla riforma Cartabia. Cinque sono le parti che già si erano costituite parte civili (due di loro nel frattempo sono diventate maggiorenni), rappresentate dagli avvocati Roberto Rossoli, Massimo Ambrosi e Mario Ciafrè, alle quali era stata riconosciuta una provvisionale di 10mila euro ciascuno e che ora stanno iniziando a valutare l’ipotesi di avviare anche una causa civile per chiedere il risarcimento del danno. Ma così come emerso a processo le bambine palpeggiate dal professore sono state di più. Si parla di otto giovanissime allieve che all’epoca dei fatti avevano tra i 10 e i 12 anni d’età. Bambine alle quali è stata strappata la loro serenità, in un caso particolare è emersa una sindrome da stress post traumatico, che sono addirittura arrivate a colpevolizzarsi per quanto accaduto nonostante abbiano tentato di difendersi con i mezzi a loro disposizione. Ed è stato proprio leggendo il diario segreto chiuso con lucchetto di una delle più piccole di loro che i genitori hanno scoperto tutto. In quelle pagine, scritte in stampatello maiuscolo, la ragazzina parlava addirittura del suo timore di essere rimasta incinta perché a lezione di musica l’insegnante le aveva messo le mani dentro i pantaloni.


IL DIARIO SEGRETO


Da qui la prima denuncia presentata direttamente alla questura di Teramo che ha poi purtroppo fatto venire a galla altre storie simili andate avanti, come aveva già racconta l’avvocato Rossoli, «per almeno due anni». In fase di indagini gli investigatori hanno installato anche delle telecamere nascoste all’interno dell’abitazione del professore dove lui teneva le lezioni private di musica. Ad insospettire altri genitori c’è stato pure il fatto che quando andavano a riprendere le figlie capita anche di trovarle chiuse in bagno. Nello specifico si è trattato di palpeggiamenti e le bambine, perché questo erano all’epoca dei fatti, avevano provato ad opporsi al loro insegnante di musica proprio perché avevano compreso che il docente non doveva toccarle, né tanto meno sfiorarle. Sempre in fase di indagini preliminari le loro testimonianze sono state cristallizzate con gli incidenti probatori disposti dalla pm Zani e tutte sono state ritenute attendibili. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero