Vaccino, richiamo fissato con due mesi di ritardo: la Asl ammette l'errore

Vaccino, richiamo fissato con due mesi di ritardo: la Asl ammette l'errore
Le fissano l’appuntamento per la seconda dose del vaccino con due mesi di ritardo, ben oltre cioè i 21 giorni (42 massimo) raccomandati per Pfizer, vaccino che aveva...

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Le fissano l’appuntamento per la seconda dose del vaccino con due mesi di ritardo, ben oltre cioè i 21 giorni (42 massimo) raccomandati per Pfizer, vaccino che aveva ricevuto come prima dose sabato scorso. Un errore, le ha spiegato ieri la Asl, a cui la donna, cinquantenne di Sulmona iscritta come caregiver nella piattaforma dei vaccini, si è rivolta chiedendo spiegazioni, soprattutto per capire che tipo di vaccino le era stato somministrato.

L’equivoco si è infittito perché dopo la prima vaccinazione alla cinquantenne non le è stato rilasciato il talloncino di controllo (dove sono indicati la tipologia di vaccino e la finestra temporale per il richiamo), in quanto quel giorno la stampante del centro di somministrazione dell’Incoronata era rotta. Così l’altra sera quando ha ricevuto l’e-mail dalla Asl che le comunicava la data della seconda dose è rimasta interdetta. L’appuntamento fissato per il 17 luglio era fuori da ogni range raccomandato e indicava come seconda inoculazione l’AstraZeneca anziché il Pfizer.

Il mistero è stato risolto ieri, quando la donna si è recata alla Asl e ha scoperto che c’era stato un errore nella trasmissione dei dati e che alla Asl era rimasto registrato nel database l’inoculazione del vaccino AstraZeneca che era stato disposto di default ai caregiver, nonostante non sia raccomandato per persone sotto i 60 anni. Preso atto della “svista”, così, le è stato fissato un nuovo appuntamento per il 16 maggio. 

 

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Il Messaggero