Aquilani in vacanza dopo il sisma nella Grecia devastata agli incendi

Aquilani in vacanza dopo il sisma nella Grecia devastata agli incendi
LA STORIA - Le immagini, passate lungamente sui tg nazionali, erano inequivocabili. A tal punto da far sobbalzare quella che nel 2009 era una studentessa al quarto anno...

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LA STORIA - Le immagini, passate lungamente sui tg nazionali, erano inequivocabili. A tal punto da far sobbalzare quella che nel 2009 era una studentessa al quarto anno dell'Itas, l'istituto tecnico per le attività sociali. «Stavo guardando la tv e ho riconosciuto distintamente quei posti. Mi è dispiaciuto da morire».

Oggi Jessica Paolini lavora in ospedale, ma ricorda in maniera nitida l'estate del 2009, inevitabilmente segnata dal dramma del terremoto aquilano, ma anche da una esperienza di solidarietà e vicinanza umana unica nel suo genere. Perché, come spesso accade, è nelle tragedie che esce l'anima migliore delle persone.
Le immagini, devastanti, sono quelle del villaggio di Mati, e di tutta quella zona di Attica andata distrutta da un incendio tremendo, capace di provocare quasi cento morti a fine del mese di luglio. Un luogo che trenta aquilani, 28 studenti e due insegnanti, hanno conosciuto molto bene: è lì, infatti, che sono stati ospitati per 20 giorni, dal 20 luglio all'11 agosto del 2009, a pochissimi mesi di distanza dal terremoto.
«Era in piedi il programma di scambio culturale Comenius racconta oggi Jessica Paolini che vedeva coinvolto l'indirizzo linguistico dell'Itas. In virtù di questo tra il 2008 e il 2009 vennero in città molti ragazzi greci, circa una trentina. In seguito avrebbe dovuto esserci lo scambio, ma purtroppo il terremoto ha interrotto tutto». A quel punto, però, è scattata una solidarietà quasi immediata, genuina, indimenticabile.
«Uno dei genitori dei ragazzi greci dice Jessica - si è attivato quando ha appreso la notizia del terremoto e ha contattato la scuola per offrire una vacanza. La scuola prima ha contattato gli studenti coinvolti nel programma di scambio culturale, poi ne ha coinvolti altri, estendendo l'invito a tutto l'istituto. Si è riusciti a formare un gruppo di 30 persone, 28 studenti e 2 insegnanti, che è partito alla volta dell'Attica».
Venti giorni di vacanza, la maggior parte dei quali trascorsi vicino a Nea Makri, proprio nella zona più coinvolta del devastante rogo. «Ci hanno portato a visitare Atene dice Jessica poi abbiamo trascorso qualche giorno nell'isola di Tinos, per metà cattolica e metà ortodossa». Un viaggio, racconta l'ex studentessa, «indimenticabile, uno dei più belli della mia vita».

Nonostante una sistemazione non di lusso (un bungalow con trenta letti con i bagni in fondo), a riprova dell'intensità dei rapporti umani. «Dalla tv ho riconosciuto i posti: erano immagini di repertorio, del pre-incendio. Mi è dispiaciuto tantissimo, quella è stata una vacanza meravigliosa, il viaggio più bello mai fatto nella mia vita, ci ha aiutato a distrarci in un momento tremendo. Alcuni dei ragazzi coinvolti dal programma di scambi culturali hanno mantenuto rapporti con i greci. Il rientro in città è stato traumatico, ma di quei giorni conserveremo sempre un ricordo stupendo, indelebile».

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Il Messaggero