Ustionato dal bisturi elettrico durante l'intervento chirurgico: risarcimento da 200mila euro

Il Tribunale di Teramo
Paziente uscì ustionato dalla sala operatoria dell’ospedale di Sant’Omero (Teramo) dov’era stato portato per un intervento di appendicectomia. Ad...

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Paziente uscì ustionato dalla sala operatoria dell’ospedale di Sant’Omero (Teramo) dov’era stato portato per un intervento di appendicectomia. Ad incendiarsi, probabilmente in seguito all’utilizzo del bisturi elettronico per un contatto con il liquido disinfettante utilizzato, i teli sterili del lettino sul quale era poggiato. Una vicenda per la quale, adesso, la Asl di Teramo è stata condannata a risarcire di quasi 200mila euro il paziente e a restituire all’Inps 138mila euro, l’equivalente di quanto l’Istituto ha già erogato per l’invalidità dell’uomo dovuta a cause imputabili a terzi (difensore del paziente l’avvocato Eugenio Galassi).

La consulenza tecnica disposta in fase di processo di fronte al giudice onorario Carla Fazzini per la richiesta di risarcimento ha escluso che si sia trattato di un caso fortuito, come invece sostenuto dalla Asl che ha tentato di far escludere la propria responsabilità, in quanto durante l’intervento gli operatori non avrebbero attivato le procedure di sicurezza. Così, quando il paziente si è risvegliato dall’anestesia, ha scoperto di aver riportato delle ustioni sul corpo di primo e secondo grado, risultate poi superiori, che gli hanno causato danni non solo fisici, ma anche a livello psicologico.

L’intera vicenda risale al primo ottobre del 2013. All’ospedale di Sant’Omero l’uomo, un artigiano della Val Vibrata, all’epoca ancora nel pieno del suo lavoro, era stato portato dai familiari dopo aver iniziato ad avvertire dolori lancinanti al fianco. Dopo il consulto con il chirurgo di turno e l’improvviso innalzamento della temperatura corporea fino a quaranta, è stata eseguita una Tac e deciso di intervenire chirurgicamente. Ma è sul finire dell’operazione, mentre i medici stavano eseguendo la chiusura dell’incisione laparotomica, che si sono incendiati i teli sterili che delimitano il campo operatorio, con le fiamme che hanno segnato irreversibilmente il corpo del paziente. 

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Il Messaggero