Un viaggio virtuale millenario di Roberto Grillo: VirtuaLAq 1349-2349

Roberto Grillo (foto Renato Vitturini)
L’idea di un viaggio virtuale, che dura mille anni, dal 1349 al 2349 è di Roberto Grillo, aquilano, fotografo professionista d’arte da quasi 40anni, attraverso...

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L’idea di un viaggio virtuale, che dura mille anni, dal 1349 al 2349 è di Roberto Grillo, aquilano, fotografo professionista d’arte da quasi 40anni, attraverso una città dei terremoti, tra cultura ed architettura.


Il progetto dell’Associazione culturale “Scrivere con la luce” nasce con l’obiettivo di sviluppare un museo digitale che rafforzi la consapevolezza di un futuro sostenibile  e nello stesso tempo renda possibile una costante riflessione, - si legge nella nota  –  «sui temi dell’inclusione sociale e della memoria dei luoghi colpiti da un disastro naturale com’è il terremoto”, senza perdere quei sogni propri degli adolescenti che vogliono far rinascere la città colpita dalla catastrofe, avvicinando anche il contrasto dei pregiudizi verso le differenze culturali e etniche».

Grillo la definisce una sfida culturale, il perseguimento del «VirtuaLAQ, attraverso il cooperative working italiano, irlandese, portoghese e spagnolo, adatto per costruire e consolidare una cultura dell’innovazione tecnologica digitale sulle problematiche legate alla conservazione, valorizzazione e promozione del Cultural Heritage».

Il tour digitale completo, si sviluppa in quattro moduli, tra passato, presente e futuro, «un itinerario virtuale della città pre-terremoto, un video immersivo sull’evento sismico, una video tappa ne L’Aquila di oggi e un itinerario virtuale ne L’Aquila del futuro».  

Attraverso la condivisione di esperienze internazionali e nazionali, tramite il web ed il VirtulAq,  al fine di realizzare – prosegue il comunicato -  «uno strumento di rilancio della memoria e della storicità della città colpita dall’evento catastrofico, che ovviamente, non è comunque semplice da creare ma che attraverso l’inserimento di accorgimenti tecnici e la condivisione delle esperienze sensoriali e personali di tutti  i partecipanti, permetterà di avere uno strumento da far crescere in un’ottica di eccellenza, così da essere divulgato su scala mondiale; creare questo supporto digitale, questa memoria storica proiettata al futuro della città, - conclude la nota - vuol dire abbattere gli ostacoli all’accesso dei contenuti culturali che sono andati perduti a causa di un evento catastrofico devastante sulla popolazione e sui beni culturali appartenente al cratere sismico, supportare la valorizzazione e la conservazione, senza dimenticare la possibilità di sconfiggere il pessimismo che si insinua vigoroso ma subdolo nel cuore e nella mente delle persone».


Sabrina Giangrande
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Il Messaggero