Consigliere ucciso da un colpo vagante, indagati i tre amici

Consigliere ucciso da un colpo vagante, indagati i tre amici
Con imperizia, negligenza, ed imprudenza «in pieno centro abitato hanno provato la funzionalità dell’arma, sparando, in modo pericoloso e senza prendere alcuna...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Con imperizia, negligenza, ed imprudenza «in pieno centro abitato hanno provato la funzionalità dell’arma, sparando, in modo pericoloso e senza prendere alcuna cautela, contro una tavoletta di legno posta all’estremità del giardino, utilizzata come bersaglio». Per il sostituto procuratore della Repubblica dell’Aquila, Fabio Picuti non vi sono dubbi: ognuno dei tre amici che si trovavano con Fiore Cialfi al momento del grave incidente costata la vita al 64enne, concorrono alla sua morte, proprio per la leggerezza attuata nel provare un’arma in un luogo abitato “senza licenza dell’Autorità”, mettendo così in pericolo la pubblica e privata incolumità.

Era dunque nell’aria un possibile coinvolgimento nell’inchiesta penale, di tutti i presenti alla morte dell’appassionato di caccia non solo il proprietario dell’arma che avrebbe chiamato a raccolta gli amici per provare un nuovo mirino posizionato sulla carabina. Al momento tutti sono stati messi sullo stesso piano dal punto di vista delle incolpazioni, salvo future valutazioni del pubblico ministero titolare del fascicolo, ovviamente all’esito degli accertamenti tecnici e balistici e delle stesse audizioni degli indagati.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale dell’Aquila, in quel frangente dalla carabina è partito un colpo che ha attinto la parte offesa al cuore, uccidendolo all’istante. Si è trattato di un calibro 30,06, mentre l’arma (subito sequestrata) è una carabina marca Browning utilizzata per la caccia al cinghiale. Avvisi di garanzia inoltrati dal sostituto procuratore in vista per questo pomeriggio dell’accertamento tecnico irripetibile, ovvero della nomina del consulente medico legale per lo svolgimento dell’autopsia sul cadavere di Cilafi, prima del nullaosta per i funerali. Occasione per gli indagati di nominare (qualora lo ritenessero opportuno in questa fase) loro periti per partecipare all’attività medico legale.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero