Uccise il nonno a colpi di aspirapolvere: 15enne sotto processo

Uccise il nonno a colpi di aspirapolvere: 15enne sotto processo
Sarà processato con il rito abbreviato condizionato alla perizia sulla capacità di intendere e di volere al momento del fatto il 15enne di Bucchianico (Chieti) che...

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Sarà processato con il rito abbreviato condizionato alla perizia sulla capacità di intendere e di volere al momento del fatto il 15enne di Bucchianico (Chieti) che l'8 luglio dell'anno scorso ha ucciso il nonno di 78 anni colpendolo dentro casa con pugni, calci, sedie e un aspirapolvere. È stata dunque accolta l'istanza presentata dal difensore del ragazzo, l'avvocato Roberto Di Loreto: inizialmente, accogliendo la richiesta di giudizio immediato (che permette di saltare la fase dell'udienza preliminare) avanzata dal pubblico ministero Lorenzo Maria Destro, il processo era stato fissato per il prossimo 25 gennaio. L'abbreviato si aprirà il prossimo 6 febbraio alle ore 13 dinanzi al Gup del Tribunale per i minorenni di L'Aquila, Flavia Martinelli, il perito nominato è la psichiatra Simona Ceccoli.


Il Gup nell'udienza del 6 febbraio deve assegnare i quesiti, il perito si riserva il termine alla cui scadenza depositerà le sue conclusioni. Dalle quali dipenderà il modo in cui si svilupperà il giudizio: se il quindicenne risulterà capace di intendere e volere si procederà con il rito che permette di ottenere in caso di condanna lo sconto di un terzo della pena, rito che è ammesso pur trattandosi di omicidio volontario, perché l'imputato è un minore. Il ragazzo, con problemi psichiatrici, del quale il nonno materno era affidatario, è accusato di omicidio volontario con l'aggravante di aver commesso il fatto ai danni di un ascendente e per futili motivi, riprendendo con lo smartphone (la circostanza emerse il giorno stesso) i drammatici momenti in cui gli saltava addosso con i piedi.

Sempre secondo l'accusa continuò ad infierire sul corpo della persona offesa ormai inerme a terra. L'anziano morì la notte seguente nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Pescara dove era stato ricoverato in condizioni disperate. Il nipote arrestato in flagranza dai Carabinieri, si trova nell'istituto penitenziario di Casal di Marmo a Roma su ordinanza di custodia cautelare. All'origine della furia omicida potrebbe esserci una porta scardinata o presa a pugni dal ragazzo, un episodio che fa pensare all'inizio di una crisi e dal piano inferiore della casa salgono prima la nonna, che viene spintonata, quindi il nonno: nessuno può immaginare la tragedia che sta per compiersi.

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Il Messaggero