Uccisa dal figlio, Cesira strangolata con un laccio: non si è potuta difendere

Uccisa dal figlio, Cesira strangolata con un laccio: non si è potuta difendere
La micidiale stretta al collo con un laccio mai trovato che le procura un solco di 5 millimetri, davanti fino a dietro, ecchimosi sul mento e mandibola destra, piccole emorragie...

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La micidiale stretta al collo con un laccio mai trovato che le procura un solco di 5 millimetri, davanti fino a dietro, ecchimosi sul mento e mandibola destra, piccole emorragie sotto gli occhi per la fuoriuscita di sangue dai piccoli vasi sanguigni. Ma non si è potuta difendere la sfortunata Cesira Bambina Damiani, 88 anni, strozzata dal figlio Francesco Rotunno, 64 anni, che con questa accusa è stato arrestato per omicidio volontario aggravato. Una morte orribile con il fiato che le è mancato e poi larresto cardiocircolatorio.


Ieri all'ospedale di Fermo esame autoptico sulla salma della vittima effettuato dal medico legale Pietro Falco che ha verificato il decesso dell'anziana, nota come Casina, non dissimile dalla prima ispezione cadaverica. Prima dell'autopsia a Fermo è stata eseguita a Chieti la sofistica tac total body.

Gli accertamenti su modalità e concause della morte proseguiranno con gli esami istologici e tossicologici per capire se la donna è morta prima dell'effetto dello strangolamento. Si attende il quadro preciso. Lo stesso gip ha ritenuto di segnalare nell'ordinanza cautelare in carcere che si verificasse un possibile avvelenamento progressivo della donna. Matricidio avvenuto passate le ore 14 dello scorso 12 febbraio nell'abitazione che madre e figlio condividevano a Casoli, in corso Umberto I. "Non so nulla, non ricordo nulla" - ha detto piangendo all'interrogatorio di garanzia Francesco che si è avvalso della facoltà di non rispondere, difeso dall'avvocato Silvana Vassalli. La richiesta di arresto fatta dal pm Serena Rossi, su indagine dei carabinieri della compagnia di Lanciano, è fondata su elementi indiziari concreti, univoci e concordanti. A trovare il cadavere dell'anziana è stata la badante poco prima delle 18 di quella domenica drammatica. La pensionata, che era anche cieca, era composta sul letto matrimoniale del figlio, con ai piedi, lato destro, un vestito funerario in una busta. Indossava un pigiama di pile. Sul tavolo da pranzo invece un biglietto strappato dal calendario 2022 con la scritta a pennarello color nero "Scusa a tutti", e due numeri di telefono, uno cancellato. Grafia simile a quella dell'indagato. La donna era morta per asfissia, strangolata da una compressione cervicale poco dopo le ore 14. Il figlio ha poi cercato di suicidarsi con un taglio al polso. L'indagine ha anche appurato che dal conto corrente della madre sono scomparsi 16 mila euro.
 

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Il Messaggero