Truffa dello specchietto: auto danneggiate sul litorale. «Pretendevano 250 euro ma non avevo contanti»

Una coppia affina la vettura prescelta riga l'auto con un attrezzo rudimentale. Una donna: "Andiamo da mio marito, è carrozziere"

Truffa dello specchietto: auto danneggiate sul litorale. «Pretendevano 250 euro ma non avevo contanti»
Puntuale come il Ferragosto tornano a Tortoreto, in provinicia di  Teramo, i tentativi di truffa con la tecnica dell’incidente con lo specchietto. Numerose le...

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Puntuale come il Ferragosto tornano a Tortoreto, in provinicia di  Teramo, i tentativi di truffa con la tecnica dell’incidente con lo specchietto. Numerose le segnalazioni - si parla di una decina - arrivate ai carabinieri che stanno indagando e sono sulle tracce dei diversi truffatori che provano a raggirare ignari automobilisti. Si tratta di una vera e propria banda, pare di origini siciliane, che ha scelto Tortoreto dove colpire più spesso.

La tecnica della truffa

Solita tecnica, che si ripetersi come un copione già collaudato. A bordo di alcune auto, i malviventi si appostano nelle zone trafficate del lungomare e delle vie adiacenti. Usato un attrezzo rudimentale, qualche volta munito di un uncino, oppure un arnese in grado di rigare la carrozzeria, lasciando inequivocabili segni sugli specchietti delle auto. Una volta assestato il colpo, i complici, solitamente un uomo e una donna, a bordo di un altro veicolo, rincorrono il malcapitato e con ampi gesti lo costringono a fermarsi per far constatare un danno, che è inventato e ben costruito. Solitamente è la donna a scendere dall’auto e contesta al guidatore il danno arrecato e, con la scusa che sono in partenza per raggiungere il figlio, chiedono di trattare il risarcimento senza coinvolgere l’assicurazione.
«È stata un’esperienza traumatica - racconta Ilde, residente a Tortoreto - e pur conoscendo questa truffa ho esitato parecchio davanti all’insistenza della donna di chiudere la questione con un pagamento in contanti. La fortuna è stata che non viaggio mai con tanti soldi in tasca e di fronte alla richiesta di circa 250 euro non ho pensato minimamente di accettare. La trattativa è scesa sino a toccare i 50 euro per chiudere la vicenda, ma di fronte alla impossibilità di pagare in contanti, la coppia ha desistito ed è andata via a mani vuote».

 

 

Tecnica analoga per Pia, residente in una cittadina confinante con Tortoreto. «Ho sentito il tocco di qualcosa e, dopo un rapido controllo dell’autovettura e degli specchietti retrovisori, ho visto che non era successo nulla e ho continuato nella marcia. Ad un certo punto sono stata affiancata da una macchina, con a bordo una coppia ben vestita, che mi ha costretto a fermarmi sul ciglio strada. È stata la donna a contestarmi il danno e voleva essere risarcita. Mi hanno chiesto di pagare in contanti senza rivolgermi l’assicurazione. Ho invitato la coppia a seguirmi, perché sono la moglie di un carrozziere che avrebbe potuto valutare il danno. Ma hanno desistito e si sono allontanati in tutta fretta».
 

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Il Messaggero