Terremoto, capolavori rubati all'Aquila finivano nelle ville della camorra

Terremoto, capolavori rubati all'Aquila finivano nelle ville della camorra
Il posto incantevole, tra i più apprezzati a livello mondiale meritava un altrettanto panorama da lasciare a bocca aperta proprietari degli immobili ed ospiti. Opere...

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Il posto incantevole, tra i più apprezzati a livello mondiale meritava un altrettanto panorama da lasciare a bocca aperta proprietari degli immobili ed ospiti. Opere d’arte, trafugate nell’Aquilano dalle chiese devastate dal terremoto del 2009. E così mentre in città e nei comuni del comprensorio si faceva la conta dei danni e si continuava a piangere sulle vittime del devastante terremoto, c’era chi sulla costiera Amalfitana aveva deciso di abbellire il proprio salotto buono con cinque pale depredate in particolare da due chiese: quella di San Nicola a Capestrano e San Giovanni Apostolo a Scoppito. Opere d’arte ieri riconsegnate alle due comunità, dai carabinieri del Comando Tutela patrimonio culturale (Tpc), nel corso di una cerimonia che si è svolta all’interno della Sala Ipogeo del Consiglio regionale.


Secondo l’accusa, questi pregevoli reperti erano andati ad impreziosire alcune ville di lusso della costiera amalfitana, in alcuni casi appartenenti a esponenti di clan camorristici. Opere depredate tra il 2012 ed il 2013. Si tratta in particolare  della Presentazione di Gesù al tempio, trafugata a Capestrano; della Madonna del Rosario, trafugata a Scoppito; della Madonna con Gesù bambino, angeli e anime del Purgatorio tra le fiamme, e  della Madonna del Rosario con bambini e santi, ancora trafugate a Capestrano ed infine, Anime sante del Purgatorio, trafugato a Scoppito.


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Il Messaggero