Scosse a Montereale, individuata la faglia: è quella di Monte Gorzano

Scosse a Montereale, individuata la faglia: è quella di Monte Gorzano
L'AQUILA - E' stata la faglia di Monte Gorzano a generare i quattro terremoti superiori a magnitudo 5 (ore 10.25 M5.3, 11.14 M5.5, 11.25 M5.3, 14.33 M5.1) che si sono...

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L'AQUILA - E' stata la faglia di Monte Gorzano a generare i quattro terremoti superiori a magnitudo 5 (ore 10.25 M5.3, 11.14 M5.5, 11.25 M5.3, 14.33 M5.1) che si sono verificati lo scorso 18 gennaio con epicentri nell'area di Montereale-Pizzoli. Lo ha stabilito l'Ingv attraverso un complesso studio che si è avvalso anche delle rilevazioni satellitari.


Le analisi sui dati da satellite hanno consentito di misurare i movimenti del suolo generati dai 4 eventi sismici di magnitudo da 5 a 5.5 che si sono verificati il 18 gennaio scorso nell'area di Montereale, e di individuare la faglia sorgente dei terremoti. Tale attività è coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e viene svolta da un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA di Napoli), centri di competenza nei settori della sismologia e dell’elaborazione dei dati radar satellitari, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Grazie all’uso dei dati radar, acquisiti dai satelliti della costellazione Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus e ALOS-2 dell’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) in forza di un accordo con ASI, il team di ricercatori CNR-IREA è stato in grado di misurare i movimenti del suolo causati dai terremoti del 18 gennaio. L'INGV ha utilizzato le mappe dello spostamento del suolo elaborate da IREA-CNR per generare un modello della faglia lungo la quale sono avvenuti, a profondità variabili tra 8 e 10 km, i 4 eventi del 18 gennaio nel giro di poche ore. Lo scorrimento massimo della crosta terrestre lungo la faglia ammonta a circa 90 cm e non ha raggiunto la superficie ma si è fermato a circa 3 km di profondità. Il modello ricostruito è ancora preliminare ma indica chiaramente che questi terremoti sono avvenuti sul piano di faglia regionale del Monte Gorzano, lo stesso sul quale il 24 agosto 2016 è iniziata la sequenza con l'evento di Amatrice, e su cui nel 2009 si erano verificati degli eventi più piccoli nella zona di Campotosto.



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Il Messaggero