Teramo, una via che non esiste per il domicilio dei senza dimora

Teramo, una via che non esiste per il domicilio dei senza dimora
A Teramo c’è un indirizzo di residenza... astratto, che non esiste! Si chiama via del Portico. Attualmente sono in 140 i residenti in una zona che non risulta...

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A Teramo c’è un indirizzo di residenza... astratto, che non esiste! Si chiama via del Portico. Attualmente sono in 140 i residenti in una zona che non risulta proprio nella toponomastica cittadina: c'è ma non c’è! E’ una “via fittizia” creata dal Comune per consentire l’iscrizione anagrafica alle persone senza fissa dimora. Si chiamano così quei soggetti che esistono solo sulla carta e che divengono figli di una finzione giuridica che, tuttavia, produce effetti reali, perché consente loro di “esistere” davvero.


Sono pochi, pochissimi, i Comuni italiani che l’hanno istituita: Teramo è tra questi e, come spiega l’assessore al Sociale Ilaria De Sanctis «attualmente sono registrate in Via del Portico ben 140 persone che intanto possono accedere al sistema sanitario e che non sono più necessariamente costrette a presentarsi nel pronto soccorso».


La maggior parte dei residenti è italiana e non straniera; per quest’ultimi c’è infatti un sistema di accoglienza dato anche dallo status di profughi e di rifugiati che permette loro di poter accedere ad un canale specifico anche per la prestazione sanitaria. «Chi non è dotato di una residenza anagrafica – prosegue l’assessore –, sia anche straniero, ne ha titolo, ma resta il fatto che attualmente sano soprattutto cittadini teramani». Chi lavora con le persone senza dimora sa che questa soluzione non risolve tutti i problemi, ma può essere un primo deterrente che consente d'avere una specifica referenza, un riconoscimento ai loro diritti. Questi soggetti sono messi nella condizione di poter ricevere corrispondenza o atti ufficiali, tipo una semplice tessera sanitaria e si vedono agevolata l’identificazione nella loro storia sociale.

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Il Messaggero