Picchia il figlio che difende la mamma: condannato a sette mesi

Picchia il figlio che difende la mamma: condannato a sette mesi
Erano ancora tutti minorenni quando in casa, per anni, hanno assistito ai continui litigi tra i loro genitori e poi, purtroppo, in un’occasione in particolare, uno di loro...

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Erano ancora tutti minorenni quando in casa, per anni, hanno assistito ai continui litigi tra i loro genitori e poi, purtroppo, in un’occasione in particolare, uno di loro ha pure subito le botte del papà mentre tentava di difendere la mamma. Al termine di un lungo processo, ieri, la giudice Claudia Di Valerio ha condannato in primo grado a 7 mesi di reclusione (pena sospesa) per le sole lesioni, assolto invece per i maltrattamenti e la tentata violenza privata, un cittadino di origini turche di 43 anni che aveva scelto di vivere con la famiglia a Roseto dopo essersi trasferiti da una regione del Nord Italia. 

Una storia, così com’è stata ricostruita dagli inquirenti (l’accusa aveva chiesto 3 anni e 6 mesi di reclusione a conclusione della requisitoria) di presunte violenze sia fisiche sia psicologiche con un crescendo di sopraffazione da parte del capofamiglia, un padre padrone, che è poi culminata con l’episodio di botte che ha visto coinvolti pure i figli che all’epoca avevano 10, 16 e 17 anni. Tutti si sono costituiti parte civile a processo rappresentati dall’avvocata Cristiana Celentano. Così come sarebbe emerso, dopo una violenta scenata di gelosia, il marito avrebbe afferrato brutalmente al collo la moglie per poi prendere a pugni in testa e alla spalla la figlia 17enne che era intervenuta in soccorso della mamma. 

Tutto questo davanti agli altri ragazzi che sono rimasti terrorizzati dalla scena. Dai certificati medici prodotti sono risultati un trauma cranico cervicale per la donna; un trauma ad una spalla e alla regione mammaria per la figlia oltre ad ansia reattiva per tutti, dovuta proprio allo stato emotivo vissuto in quel momento.

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Il Messaggero