Covid, padre di tre figli non vaccinato muore a 45 anni: si era infettato in Kosovo

Padre di tre figli non vaccinato muore a 45 anni: si era infettato in Kosovo
Quarantacinquenne non vaccinato muore di Covid-19. E’ successo ieri mattina nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Mazzini di Teramo. La moglie presenta un esposto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Quarantacinquenne non vaccinato muore di Covid-19. E’ successo ieri mattina nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Mazzini di Teramo. La moglie presenta un esposto e le cartelle cliniche vengono sequestrate dal pm. L’uomo, Ferik Alija, di origine kosovare era tornato da Kalishta - un villaggio nel comune di Struga, Macedonia del Nord - insieme al fratello, all’inizio del mese già contagiati e con polmonite legata alle complicanze del virus. Entrambi, stando a quando si apprende da fonti della Asl, vengono ricoverati. Sul fratello più giovane le terapie hanno funzionato ed è stato dimesso una decina di giorni fa. Invece le condizioni di salute del 45enne sono peggiorate ed è stato intubato e ricoverato nel reparto di Rianimazione. Un paio di giorni fa il peggioramento e ieri il decesso.


Alcuni parenti, appena appreso della sua scomparsa, hanno allertato un’azienda di onoranze funebri da Roma, specializzata nel trasporto dei defunti, che hanno perso la vita in Italia, nei paesi dell’ex Jugoslavia. Ma mentre la bara stava per essere caricata sul carro funebre, per poi essere portata nella capitale e imbarcata sul primo aereo disponibile per il Kosovo per il rito funebre secondo la tradizione della religione mussulmana, c’è stato un colpo di scena: è stato bloccato tutto. La moglie vuole la verità e si presenta nella prima caserma dei carabinieri per un esposto con la richiesta l’autopsia. La donna vuole sapere l’esatto motivo che ha portato il marito alla morte. Quindi, come da prassi in questi casi, è stato rinviato il trasferimento della salma e il pubblico ministero di turno Enrica Medori ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche del 45enne. Si apprende inoltre che a causa del Covid non potrà essere eseguito l’esame autoptico, ma verrà fatta un’ispezione cadaverica e studiata tutta la documentazione cartacee e digitale che contiene le informazioni relative al ricovero del paziente (le medicine che gli sono state somministrate, esami strumentai richiesti, sia clinici e chimici). «Siamo sconvolti - dice un parente del kosovaro - Ferik lavorava nel campo dell’edilizia, era una brava persona». La notizia della sua scomparsa si è sparsa in tutta la sua comunità. Decine i messaggi di cordoglio. Sui social anche alcune personalità politiche del suo pese d’origine hanno scritto un messaggio postando sotto una sua foto. L’uomo oltre la moglie lascia tre figli.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero