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Questura di Teramo in lutto per la scomparsa di Leonardo Romano, storico dirigente della Polizia: lascia moglie e quattro figli. Leonardo Romano è morto ieri mattina. Noto per aver guidato diversi uffici di viale Bovio durante gli anni ‘90, con una serie di successi investigativi e arresti sul traffico di droga in tutta la provincia. Originario di Chieti e residente a Villa Mosca, Romano, 71 anni, è deceduto all’ospedale Mazzini, dove era ricoverato a causa di diverse patologie e in ospedale, secondo la famiglia, «avrebbe contratto un’infezione». Ieri i familiari hanno presentato un esposto e il pm ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia. Il funerale, che era stato fissato per domani, è stato rinviato.
Romano ha occupato diverse posizioni di rilievo nella questura teramana nel corso degli anni. All’arrivo a Teramo, ha ricoperto il ruolo di capo della Digos e, in seguito, è stato capo dell’Anticrimine. Ha guidato la squadra Mobile e avuto un ruolo dirigenziale all’ufficio personale. Ha prestato servizio anche a Bovalino, in Calabria, dove ha ottenuto importanti riconoscimenti per il contrasto alla criminalità organizzata, in particolare alla ‘ndrangheta. Successivamente, ha svolto una missione in Albania, dimostrando dedizione e professionalità. Nonostante la grave malattia era molto attivo sui social. Il suo ultimo messaggio, scattato in riva al mare a Francavilla, recitava: «Buongiorno a tutti. Veramente sono felice di essere infelice così da non annoiarmi e da non cercare la felicità a tutti i costi, perché chi lo fa sarà sempre infelice». La sua scomparsa ha gettato nello sconforto i colleghi. «La sua dedizione e il suo impegno nel contrastare la criminalità hanno lasciato un segno indelebile nella storia della Polizia di Teramo», dicono i colleghi, sottolineando la sua disponibilità e quel suo sorriso spontaneo e contagioso. Lascia la moglie Mariany e i figli Ecuba, Lorenza, Enea e Leanny.
Il Messaggero