Oncologia, quei libri in ospedale che segnano il tempo sospeso della malattia

Il libraio Christian Simonella ha ideato una biblioteca che accompagna i malati di cancro nelle cure: «L'intento resta quello di regalare un sorriso e un simbolico viaggio onirico a tutte quelle persone che vivono quel luogo fatto di tanti, troppi pensieri»

Il libraio Christian Simonella. Oncologia, quei libri in ospedale che segnano il tempo sospeso della malattia
«L'importante è accompagnarli nel miglior dei modi nel viaggio di dolore che stanno intraprendendo, nutrire la loro anima, raddrizzare il loro spirito,...

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«L'importante è accompagnarli nel miglior dei modi nel viaggio di dolore che stanno intraprendendo, nutrire la loro anima, raddrizzare il loro spirito, perché ne hanno tanto bisogno ora». Le parole del libraio Christian Simonella, di “Tempo libero” in Corso San Giorhrigio a Teramo, sono dirette a loro: alle donne e uomini della sala d’attesa del day hospital oncologico dell’ospedale Mazzini. Ha creato una rete di solidarietà tramite cui riesce a riempire di libri la biblioteca del sesto piano: «Sono riuscito a circondarmi di benefattori che ciclicamente mi donano libri e me ne comprano altrettanti nuovi. Io stesso sono il primo donatore, potrei definirmi seriale» racconta soddisfatto. «L'intento resta quello di regalare un sorriso e un simbolico viaggio onirico a tutte quelle persone che vivono quel luogo fatto di tanti, troppi pensieri». 

 

Riceve in cambio tante telefonate e messaggi di ringraziamento da parte dei pazienti, di chi ha trovato nel libro un momentaneo sollievo alle sofferenze della patologia. Ed ora tutti vogliono partecipare alla rete del bene, in una gara commovente di solidarietà: gli mandano soldi anche dall’estero perché gli scaffali si riempiano. «Ieri un avvocato ha voluto partecipare portandomi dieci libri perfetti», dice il libraio. C'è chi offre del semplice denaro, anche 15 euro, e chi baratta libri usati, ma in buone condizioni, da collocare al Mazzini per altri da acquistare nella sua libreria, tutti di un certo respiro. Non è affatto semplice la scelta dei titoli: «Servono opere e testi sensibili, di un certo spessore, che siano cibo per l’anima e al contempo distraggano». Simonella fa un esempio: «Siddhartha di Herman Hesse oppure L’intelligenza emotiva di Goleman, testi che facciano riflettere e mai banali». Ma campeggia anche “Momenti di trascurabile felicità” di Francesco Piccolo oppure “Poesie di amore e di vita” di Pablo Neruda. Pertanto la scelta dei titoli non è random, a casaccio, «ma è fatta con cura, come del resto i grandi classici e anche libri del territorio». 

 

 

L'idea è partita dall’iniziativa del Club Biancorosso che in città ha già svolto diverse azioni benefiche: all'ospedale Mazzini aveva adornato la sala con monitor, sedie, mensole e appunto le librerie che toccava riempire. Simonella, 48 anni, sposato con una figlia, cura già a Teramo le casette dei libri dove i cittadini possono prelevare testi e riportarli una volta letti. La rete del bene che il librario ha creato si riempie di ulteriori tasselli giorno dopo giorno: «Questo è stato il senso di tutto ciò». La sofferenza al sesto piano si tocca con mano: «Lì nel day hospital ci posso andare dalle 15 in poi, ci sono tante persone in sala d’attesa, conosco molte storie e in tanti sono venuti a ringraziarmi per quello che facciamo. Tant'è che spesso mi mandano le foto coi libri che stanno leggendo e in alcuni casi divorando». Alcuni lo ringraziano «perché da tanto tempo volevano leggere proprio quel libro, altri perché quell’accrocco ricolmo di idee, pagine e fantasie, fa evitare brutti pensieri. Almeno per un po’». 

 

 

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Il Messaggero