Il deputato della Lega operato a Milano: «Anch'io ho avuto problemi mentre stavo facendo la chemioterapia». Anche Bellachioma contro Morra

Giuseppe Bellachiona in ambulanza
E’ tornato a casa, ieri, dopo un secondo importante intervento chirurgico al quale si è sottoposto in un ospedale specializzato a Milano, l’onorevole rosetano...

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E’ tornato a casa, ieri, dopo un secondo importante intervento chirurgico al quale si è sottoposto in un ospedale specializzato a Milano, l’onorevole rosetano della Lega Giuseppe Bellachioma che da mesi sta combattendo con un tumore. «Un compagno di viaggio che con me se la sta vedendo brutta perché io non ho intenzione di mollare», dice contattato telefonicamente. Sulla sua pagina Facebook c’è la foto del lungo viaggio di ritorno in ambulanza: «E’ l’unica concessione che mi sono fatto, pagarmi un’ambulanza privata perché non ce l’avrei fatta in auto, per il resto anche io, come moltissimi malati oncologici durante questo periodo di emergenza Covid, ho avuto problemi mentre stavo facendo la chemioterapia». Un problema che accomuna tanti malati costretti a rinviare le terapie: «Lo so. E’ successo anche a me», ammette Bellachioma.

 


Stavolta, però, c’era da fare un intervento non più rinviabile. «Quando ti diagnosticano un cancro in fase avanzata, sprofondi in un baratro. Non pensi al peggio, non subito. Riesci ad immaginare solo la sofferenza e il dolore che proverai, le corsie di ospedali e camici bianchi, i cambiamenti fisici e, più di tutto, le cose che rischi di lasciare a metà – ha scritto sul social - E credi non sia giusto non poter vedere crescere tuo nipote e non poter più essere di aiuto e sostegno alle tue figlie (che per quanto grandi, restano ancora le mie bimbe), e lasciare senza risposta coloro che confidano in una tua iniziativa, che sia la tua famiglia, il militante del tuo partito o un cittadino».

 


Il percorso non è terminato. Ma proprio perché è già stato fatto molto, Bellachioma vuole ringraziare quanti lo hanno aiutato. «Sento di voler esprimere riconoscenza e gratitudine a coloro che mi hanno permesso oggi di essere ancora qui. In primis tutti i medici e il personale ospedaliero che ho incontrato, ma anche quelli che non ho mai visto e mai conoscerò, ma i cui studi hanno consentito ai malati oncologici come me di avere una speranza – prosegue il suo post - Grazie al Signore e alla vita nonostante tutto. Non molliamo mai amici anche in questo momento così difficile e complicato per tutti perché le sfide ci renderanno più forti e forse anche migliori». Un grazie l’onorevole lo rivolge pure alla famiglia e alle figlie, Marta e Greta. Nel suo percorso da malato oncologico conferma che nessuna porta gli si è aperta prima. «Tutto sommato la sanità italiana non fa figli e figliastri. Io ho iniziato a dover frequentare gli ospedali dove mi sto curando per la mia malattia quasi tutti sotto l’emergenza Covid (dalla prima ondata, ndr). Mi sento di dire con estrema franchezza che i nostri medici sono tutti straordinari». Il suo ricordo, poi, torna alle sedute di chemioterapia, a quelle storie «che accomunano milioni di malati oncologici»: le paure, le speranze, le angosce. Tutte uguali, ma anche tutte diverse. Adesso Bellachioma ha bisogno di fare un po’ di convalescenza, «dopodiché, a gennaio – annuncia – riprenderò il mio lavoro alla Camera e tornerò anche ad occuparmi dell’Abruzzo e dei tanti problemi che ci sono».
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Il Messaggero