La riscoperta del dialetto abruzzese: tra i giovani c'è chi lo parla per la prima volta

Ogni mercoledì pomeriggio un gruppo di giovani si incontra nella scuola di danza "Dietro le Quinte" di Teramo e mette alla prova la propria conoscenza del dialetto teramano durante le prove del musical diversamente Greez

La riscoperta del dialetto abruzzese: tra i giovani c'è chi lo parla per la prima volta
La rinascita del dialetto che diventa teatro e musica e fa breccia nei raggi sempre meno abituati a parlare nel linguaggio stretto dei loro nonni. Ci sono tante risate,...

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La rinascita del dialetto che diventa teatro e musica e fa breccia nei raggi sempre meno abituati a parlare nel linguaggio stretto dei loro nonni. Ci sono tante risate, divertimento ed entusiasmo al suon di termini dialettali teramani, che spezzano la routine di un giovane gruppo di ragazzi che ogni mercoledì pomeriggio si incontra nella scuola di danza Dietro le Quinte di Teramo, mettono alla prova se stessi e la loro conoscenza del dialetto teramano durante le prove del musical diversamente Greez, un progetto a favore dell’inclusione sociale, contro la dispersione scolastica e per la valorizzazione del territorio. «Inizialmente - spiega Paola Salvatori, professoressa e organizzatrice del progetto - volevamo portare in scena Grease, poi abbiamo scelto la valorizzazione della cultura teramana. Mi sono ispirata a un’idea di Enrico Melozzi, da sempre molto sensibile al tema della disabilità.  Elso Simone Serpentini curerà i testi. Anche i cori saranno in dialetto. Sono presenti anche ragazzi disabili, con bisogni educativi speciali e giovani che vorremmo far tornare sui banchi di scuola».

Alcuni amano la danza, altri il canto, la musica e la recitazione ma il filo conduttore per tutti è il dialetto teramano. «Sono di un paesino dell’entroterra - racconta Angela, studentessa di 18 anni - e a casa parliamo spesso il dialetto. Sarà uno spettacolo innovativo perché tra i giovani non si parla poi così tanto». Al momento sono tutti studenti dell'Istituto Alberghiero Di Poppa Rozzi ma l’accesso è aperto a tutti i ragazzi. «Credo che sia molto importante - aggiunge Gaia, studentessa di 18 anni - diffondere il nostro dialetto e magari farlo conoscere anche in altri paesi. Sono orgogliosa delle nostre radici». La formazione finalizzata allo spettacolo è gratuita ed aperta agli studenti del territorio. «Io sono teramana - racconta Annierjs di 18 anni - ma ho origini cubane. I miei amici parlano dialetto ma per me è più complicato. Ho appreso già qualche parola ed è bellissimo vivere delle sfide del genere». Lo spettacolo finale si terrà il prossimo giugno. «Sono una cultrice - sottolinea Simonetta Sacripanti, docente coinvolta nel progetto - della lingua dialettale e vorrei che si diffondesse tra i giovani perché è cultura. Purtroppo si sta perdendo. Alcuni non la capiscono. Credo sia proprio il momento giusto per dare


vita a questa iniziativa». Il gruppo di ragazzi è molto coeso. Lo scorso febbraio ha vinto “Il festival della creatività nel mondo della scuola” del Festival di Sanremo: un momento di immensa gratificazione personale per tutti, ragazzi ed insegnanti. «Ci dicono - conclude Paola Salvatore - che, dopo quell’esperienza, siamo la loro seconda famiglia. Ciò ci lusinga e ci dà una grande carica per affrontare questa nuova avventura». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero