Il cigno nero Flo scomparsa da Teramo: ritrovata alla stazione di Vigevano

Il cigno nero Flo scomparsa da Teramo: ritrovata alla stazione di Vigevano
«È una favola annunciata» sibila emozionata Brenda Marsilii, quando dal video riconosce la sua cigna nera pavoneggiarsi alla stazione di Vigevano, a 582...

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«È una favola annunciata» sibila emozionata Brenda Marsilii, quando dal video riconosce la sua cigna nera pavoneggiarsi alla stazione di Vigevano, a 582 chilometri da dove la custodiva, a Teramo. Flo, questo il suo nome (addirittura «fluido», affibbiatole all’inizio «perché non conoscevo il sesso», spiega l’animalista) è stata rubata una settimana fa alla teramana e ritrovata pochi giorni fa in Lombardia. La cigna faceva parte di una covata di cinque che stazionavano alla Villa Comunale di Teramo, tutti morti di freddo perché nati fuori stagione, ai primi di marzo, tranne lei che fu assegnata per sicurezza in custodia dall’amministrazione appunto a Marsilii, presidente del Tai (Tutela Animali Invisibili).

 

 


«Rubata sicuramente perché una coppia di cigni può raggiungere un valore economico fino a 700 euro». L'appello sui social, con centinaia di condivisioni, ha sortito gli effetti sperati: «Di sicuro nel mio post ho impietosito colui che l’ha prelevata e che, alla fine, ha compiuto il bel gesto di riconsegnarla e di lasciarla in stazione». Anche se non si ha la certezza piena che sia Flo, «sono sicura al 90% - ribadisce Brenda - è stata allevata da me, conosco i suoi atteggiamenti, il suo ammiccare, il chinare il collo e anche il suo verso tutto particolare. I cigni non sono come i gatti e cani, non sono animali da cortile, non si avvicinano all’uomo, sono profondamente diversi, lei mi veniva incontro. Il legame con Flo è molto profondo, io parlavo, lei annuiva». Ne sa qualcosa l’assessore Valdo Di Bonaventura, padre putativo dei cigni nati in Villa, spesso assiste a scene che tuttora lo fanno emozionare: gli si avvicinano in corteo piegando il lungo collo più volte, emanando il loro verso inimitabile. Lui per tutta risposta butta il cibo nel laghetto.

 

 

«La sto aspettando a braccia aperte» dice Marsilii che spiega come ora ci siano passaggi inevitabili da sbrigare alla locale Asl. «Mi sono emozionata tantissimo quando l’ho vista sul video, per me è una favola». Nell’appello che l’animalista aveva postato su Fb, per intenerire l’animo del “prelevatore” di cigni, si riferiva a Flo che non fosse solo tale bensì «una grandissima amica con le penne: dolce, sensibile, abitudinaria, ma soprattutto una mega chiacchierona. L’abbiamo cercata ovunque, ci siete rimasti solo voi cittadini a poterci aiutare. Ci manca tanto la sua assenza, il silenzio è talmente forte da diventare assordante. Invitiamo la persona che l’ha rubata a lasciarla andare e farcela trovare. La preghiamo di riportarci Flofli, Floflina, ha bisogno di noi e noi di lei. Non si può spezzare un’amicizia così profonda. Riporti la nostra amica».
 

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Il Messaggero