Bambina molestata in un campo di fiori da un parente. Racconta tutto ai genitori ma il padre la caccia da casa

Bambina molestata in un campo di fiori da un parente. Racconta tutto ai genitori ma il padre la caccia da casa
Si è ritrovata alcune delle persone a lei più care che non le hanno creduto quando, alcuni anni dopo, è riuscita a raccontare loro e soprattutto a denunciare...

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Si è ritrovata alcune delle persone a lei più care che non le hanno creduto quando, alcuni anni dopo, è riuscita a raccontare loro e soprattutto a denunciare di aver subito una presunta violenza sessuale. Accanto, però, le è sempre rimasta sua madre che l'ha supportata pure quando, ad un certo punto, il padre le ha cacciate entrambe di casa, sbattendo fuori dalla porta persino l'altra figlia.

Una vicenda che risale a quando Maria (nome di fantasia) aveva 12 anni e il padre di sua cognata, che abita alle porte di Teramo, l'avrebbe avvicinata per la prima volta durante una giornata in cui tutta la famiglia si era riunita per un pranzo in campagna, in estate, abbracciandola da dietro e accostandosi con il suo corpo al fondoschiena della ragazzina, mentre lei si trovava in un campo di fiori. Quella volta, lei riuscì subito a divincolarsi e a scappare, ma nella fuga passò attraverso delle piante di ortica e riportò un eritema. Successivamente l'uomo ha provato ancora "ad allungare le mani", come lei stessa ha raccontato nella denuncia, quando è capitato che si sono ritrovati in auto insieme e lei si trovava seduta nel sedile posteriore: «Ha cercato di toccarmi le cosce. Mi dava dei pizzicotti sulle cosce e in altre parti». Poi, quando era ancora minorenne, sarebbe arrivato a metterle una mano all'interno delle cosce. Un episodio, quest'ultimo, che ha fatto cadere la ragazzina in uno stato di angoscia, tanto da chiudersi in camera e piangere. «Ma per paura che potesse attenzionare le mie nipotine, ho raccontato quanto accaduto a mio fratello e a sua moglie, ma anche ai miei genitori», facendo, così, dividere la sua famiglia.

Perché di lì a poco le uniche persone che le sono rimaste accanto sono state sua madre e sua sorella. Gli altri, infatti, hanno creduto alle giustificazioni dell'uomo, secondo il quale i suoi erano stati "gesti involontari". Nella denuncia, che ha fatto scattare immediatamente un'inchiesta della magistratura per violenza sessuale su minore le cui indagini si sono appena concluse, con l'indagato che adesso rischia la richiesta di rinvio a giudizio, la ragazzina racconta anche di aver avuto bisogno di un supporto psicologico per poter andare avanti poiché aveva cominciato ad avere problemi di autolesionismo. E in tutto questo le due sorelle e la loro mamma sono anche state cacciate di casa dal padre dopo una brutta discussione, quando ormai i loro rapporti si erano logorati dopo il racconto di quanto accaduto e la consapevolezza da parte di Maria di non essere creduta proprio dall'uomo che prima di ogni altro avrebbe dovuta proteggerla.

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Il Messaggero