Teramo, la Asl vuol assumere tutti i precari dell'emergenza Covid

L'ospedale di Teramo
La Asl di Teramo chiede di stabilizzare tutti gli operatori sanitari che sono stati utilizzati nella lotta alla pandemia. «È di fondamentale importanza» scrive...

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La Asl di Teramo chiede di stabilizzare tutti gli operatori sanitari che sono stati utilizzati nella lotta alla pandemia. «È di fondamentale importanza» scrive l'ente nei nuovi strumenti programmatici (per il biennio 2022-2024) che tratteggiano il futuro dell'azienda e della vita sanitaria in provincia. «Il personale non può essere trattato solo come un costo, bensì va considerato come un'importante risorsa attraverso la quale consentire il recupero della mobilità passiva (oltre i 44 milioni, cifra scesa a causa della pandemia, ndr) e fornire un servizio di buona qualità». I sanitari sarebbero decisivi su tutti i fronti, difatti mancano gli operatori in settori strategici come anestesia, pediatria, radiologia, medicina e altro ancora, ma soprattutto consentirebbero di gestire meglio l'organizzazione evitando «rischi di errore e possibilità di peggioramento della qualità dell'offerta».

A fine ottobre di quest'anno gli addetti assunti a tempo determinato sono 375 (3.133 invece gli stabilizzati): finora la Asl ha tappato il buco con prestazioni aggiuntive, convenzioni ed esternalizzazioni di attività: «Ma non rappresentano la soluzione al problema» precisa il Piano programmatico d'esercizio.


La Asl chiede pure che vengano cambiati i criteri di finanziamento da parte della Regione con conseguente ritorno alla quota capitaria (per più di 300 mila abitanti della provincia ora ammonta a più di 500 milioni annui, somma insoddisfacente alla bisogna). Ed inoltre chiede che gli investimenti abbiano fondi dedicati soprattutto per combattere l'obsolescenza tecnologica, per acquisto di tac e di altro. Il Dg Di Giosia, che scrive nero su bianco di aver «recepito tutti gli obiettivi e gli indicatori» formulati dal Dipartimento sanità, nelle sue previsioni è molto preoccupato per il futuro: «L'equilibrio economico ipotizzato per il 2022 non è strutturale e si basa sui tagli dei costi per investimento che sarebbero necessari e sull'ipotesi della cessazione della pandemia che non è detto si realizzi».


Preoccupa nelle voci di bilancio la spesa farmaceutica. Circonvallazione Ragusa insiste anche sul nuovo ospedale (il cui progetto di fattibilità è stato già spedito alla Regione) per combattere la mobilità passiva, arma da usare assieme alla riduzione dei tempi di attesa per prestazioni ambulatoriali, la riorganizzazione dell'offerta dei servizi sul territorio e con l'accordo di confine con la Regione Marche. Ma il nuovo ospedale occorre subito perché il presidio ospedaliero di Teramo «è obsoleto e assorbe ingenti risorse per le attività di manutenzione e richiede dispendiosi consumi energetici ed importanti investimenti per l'adeguamento antincendio e antisismico». Inoltre gli importi previsti nel bilancio di previsione 2022 per ciò che riguarda la manutenzione e l'antincendio non sono sufficienti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero