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I poliziotti di Teramo hanno arrestato in flagranza otto persone nel corso dell'attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Teramo, che vanno a sommarsi alle dodici persone finite in manette nelle prime ore di
questa mattina, in esecuzione dell'ordinanza applicativa della misura cautelare del carcere emessa dal gip di Teramo, di cui 8 rintracciati nel territorio teramano (6 italiani e 2 albanesi), 3 in quello ascolano (tutti albanesi) e 1 nel ravennate (albanese). L'attività di indagine coordinata dalla locale procura della Repubblica è nata dall'operazione della Sezione Antidroga della Squadra Mobile della questura di Teramo, a Floriano di Campli il 23 novembre scorso, nel corso della quale sono stati sequestrati 16 chili di eroina a carico di un albanese tuttora latitante. Sono emersi numerosi contatti del latitante albanese con due teramani, entrambi noti alla giustizia e risultati poi dediti allo spaccio al dettaglio di cocaina ed eroina a Teramo.
I due teramani, abituali clienti dell'albanese, avevano ciascuno un proprio stretto e fidato collaboratore di cui - secondo le indagini della Polizia - si avvalevano, per l'attività di spaccio nella città di Teramo ed, in particolare, per la consegna «porta a porta» delle dosi di sostanze. Nel corso dell'attività investigativa sono stati effettuati numerosi riscontri delle cessioni poste in essere in concorso dai quattro teramani nella città di Teramo e in limitrofi Comuni con relativi sequestri amministravi di stupefacente a carico di numerosi acquirenti.
Il proseguimento dell'attività investigativa ha permesso, poi, di individuare le persone in parte coinvolte nella detenzione della droga sequestrata in Floriano di Campli al fuggitivo albanese e caratterizzato da un principio attivo tale da poterne ricavare circa 100.000 dosi di eroina. È stato accertato, che la droga era detenuta dall'albanese datosi alla fuga, in concorso con il germano residente nella vicina Ascoli Piceno e con l'ausilio di un «corriere» marchigiano, di cui si avvalevano anche gli altri cinque albanesi residenti a Martinsicuro e a Tortoreto e tratti in arresto oggi in esecuzione di misure cautelari del carcere. Le attività tecniche di investigazione hanno fatto emergere che i cinque albanesi operavano a volte singolarmente e a volte in concorso occasionale tra loro (al fine di abbattere i costi di trasporto e custodia dello stupefacente), approvvigionandosi di sostanze stupefacenti sia dal nord Europa che dal centro Italia, e si sarebbero avvalsi dei medesimi fornitori e dello stesso corriere marchigiano e utilizzando per la custodia dello stupefacente lo stsso modus operandi dell'interramento nelle campagne del teramano.
L'attività di indagine ha permesso pertanto di eseguire in totale 20 arresti e di sequestrare complessivamente oltre 1 milione di dosi singole di sostanze stupefacenti, fino a 200 chili complessivi. Le operazioni hanno riguardato anche la provincia di Ascoli e quella di Ravenna ove sono stati rintracciati alcuni degli indagati con l'impiego di 70 poliziotti appartenenti alla questura di Teramo, Ascoli Piceno, Ravenna e Bari, con il supporto del Reparto Volo di Pescara, del Reparto Cinofili della questura di Ancona e dei Reparti Prevenzione Crimine di Pescara e di Perugia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero