Attacco hacker a scuola con insulti ai prof: era un alunno che voleva marinare la dad

Un alunno impegnato con la didattica a distanza
E’ riuscito a far sospendere le lezioni in didattica a distanza facendo credere che un hacker si fosse intrufolato nella piattaforma. Ma quando sono intervenuti gli uomini...

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E’ riuscito a far sospendere le lezioni in didattica a distanza facendo credere che un hacker si fosse intrufolato nella piattaforma. Ma quando sono intervenuti gli uomini della Polizia postale di Teramo hanno scoperto che il responsabile delle parolacce e degli insulti che improvvisamente comparivano contro i professori era tutta opera di uno studente 13enne della classe. Le indagini sono partite dopo la denuncia della preside che lamentava di aver dovuto ripetutamente interrompere le attività didattiche per alcune anomalie di collegamento dell’account di un alunno che appariva “replicato” più volte nella classe virtuale.

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Nella chat dedicata comparivano inoltre parolacce, espressioni blasfeme e insulti ai professori, che impedivano ai docenti di mantenere l’ordine e proseguire nelle lezioni. Grazie alla massima collaborazione della famiglia dello studente, inizialmente presunta vittima dell’attacco hacker, convinta della bontà della versione fornita dal minore, gli operatori della sezione di Teramo della Polpost hanno effettuato alcune verifiche tecniche all’interno dei dispositivi utilizzati dal ragazzo per la Dad per comprendere la matrice dei paventati attacchi informatici. Durante i test è stata notata la presenza di programmi in grado di fornire all’utente, uno studente di terza media di una scuola del teramano, l’anonimato nella navigazione in rete e così con alcun accorgimenti tecnico-forensi si è riusciti a scoprire il tentativo di marinare la scuola. Il 13enne è stato adesso segnalato alla Procura dei minori per aver causato l’interruzione delle lezioni in Dad della propria classe.

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Il Messaggero