Madre, padre, amore, morte Brie e il teatro delle parole

Madre, padre, amore, morte Brie e il teatro delle parole
L’AQUILA Madre, padre, amore, morte, assenza, dolore, gioia, quale infinito universo di storie personali nascondono queste parole. Ci sono volti precisi, piccoli disagi,...

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L’AQUILA Madre, padre, amore, morte, assenza, dolore, gioia, quale infinito universo di storie personali nascondono queste parole. Ci sono volti precisi, piccoli disagi, rimpianti sbiaditi: esperienze intime ed individuali in grado di diventare patrimonio collettivo. È un viaggio attraverso le vicende annidate dietro le grandi parole quello proposto domani, sul palcoscenico del teatro Nobelperlapace, da Cesar Brie, drammaturgo ed attore argentino conosciuto in tutto il mondo, che porterà a San Demetrio né Vestini in anteprima nazionale il suo Ero. Lo spettacolo, prodotto da Arti e Spettacolo di Giancarlo Gentilucci in collaborazione cpm il Tsa ed inserito nella rassegna Strade, giunta alla nona edizione, debutterà poi a Milano, nella sala di Campo Teatrale, il prossimo 22 gennaio (ore 18, ingresso 6 euro).


Apolide e ribelle, antagonista e testardo, nomade per necessità e vocazione, Cesar Brie un vero e proprio artista di frontiera, continua la sua collaborazione ventennale con l’aquilano Giancarlo Gentillucci, che del testo firma scene e costumi, e sale sul palcoscenico con il suo ultimo lavoro di cui è regista ed unico interprete. «Ho indagato sulle vicende delle persone e dei miei contemporanei, su ciò che ci accomuna. Dietro le grandi parole ho scoperto migliaia di vicende. E quasi tutte collegate ad alcuni archetipi - scrive Brie del suo lavoro -. Ho raccontato di me per dire di voi nella convinzione che possiate riconoscervi in una vicenda altrui». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero