Faceva la cresta sugli incassi del Lotto, due anni al tabaccaio

Il Tribunale di Pescara
Ha patteggiato una pena di due anni di reclusione, davanti al gup del tribunale di Pescara, il titolare di una rivendita di tabacchi di Spoltore, accusato di essersi intascato una...

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Ha patteggiato una pena di due anni di reclusione, davanti al gup del tribunale di Pescara, il titolare di una rivendita di tabacchi di Spoltore, accusato di essersi intascato una parte cospicua delle entrate, frutto delle giocate del Lotto, che erano destinate all’erario. Più nello specifico all’imputato, L.D.G., 41enne del posto, era stato contestato di essersi indebitamente appropriato della somma complessiva di circa 9mila euro. Di conseguenza l’esercente, su richiesta del pm Salvatore Campochiaro, è finito davanti al giudice Elio Bongrazio per rispondere del reato di peculato.

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«Con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso – si legge nel capo d’imputazione che reca la firma del pm – avendone la disponibilità, in ragione del servizio prestato, si appropriava indebitamente degli introiti derivanti dal gioco del Lotto relativi alle settimane contabili concluse il 24 dicembre del 2019, il 31 dicembre del 2019 e il 7 gennaio del 2020». Faceva la cresta sugli incassi del Lotto, due anni al tabaccaio di danaro che l'uomo omise di versare entro i termini di legge, sottraendolo di fatto all’erario, ammonta a 8.926 euro, di cui 4.398 euro in relazione alla prima settimana contabile, 2.380 euro in riferimento alla seconda e 2.146 euro con riguardo alla terza.

L’Agenzia Dogane e Monopoli di Pescara, parte offesa nel procedimento, ha fornito alla Procura una dettagliata informativa, che ha costituito la principale fonte di prova per l’accusa, finendo per inchiodare l’imputato alle proprie responsabilità. Ad ogni modo è stato lo stesso pm Campochiaro a riconoscere, al titolare della rivendita di tabacchi, «L'attenuante dell’avere, prima del giudizio, riparato interamente il danno, tramite restituzione delle somme oggetto di indebita appropriazione». 

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Il Messaggero