Superenalotto, il milionario di Penne è forse un'operaia della Brioni

Superenalotto, il milionario di Penne è forse un'operaia della Brioni
Così per gioco si diventa milionari. A Penne, ce n'è uno anzi una (si capirà il perchè) in più. Ha giocato una quota del Superenalotto e ha...

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Così per gioco si diventa milionari. A Penne, ce n'è uno anzi una (si capirà il perchè) in più. Ha giocato una quota del Superenalotto e ha tra le mani la copia della giocata del sistema pagata 5 euro al ricevitore del bar Belvedere, Francesco Marini. Nessuno si è fatto vivo con lui. Ma il cerchio sull'identità di chi ha vinto si è ormai stretto.

Le telecamere interne alla ricevitoria di piazza Luca da Penne hanno registrato infatti tutti i giocatori. Per validare quel tipo di biglietto, che vale 4 milioni 121 mila euro netti, c'è voluto da parte del giocatore quel poco di tempo in più del normale. Tanto basta per sospettare di una donna, allora: un'operaia della Brioni. Molto più lei che gli altri due indiziati, entrambi uomini. La cliente a questo punto può farsi pagare presentando il titolo all'ufficio premi milanese della Sisal, comunicando le coordinate bancarie di un conto. Se lo facesse attraverso l'intermediazione di una banca o di un notaio pagherebbe costose commissioni. Se si servisse del ricevitore, che conosce tutte le procedure del caso ed i segreti per un anonimato sicuro, non avrebbe nulla a suo carico (non c'è più l'obbligo della "mancia").

QUI PESCARA
«Nessuna telefonata e nessun biglietto di ringraziamento». Alessandro Natale, titolare del Bar ricevitoria di via del Circuito a Pescara in cui è stata venduta un'altra delle due schedine milionarie pescaresi del Superenalotto, resta in attesa di un segnale dal fortunato vincitore e si fa fotografare con Silvia, che ritenta la fortuna al Superenalotto e con un Gratta e vinci. L'unica novità rispetto a venerdì è il cartello fuori del bar che annuncia la maxi vincita da 4 milioni 125mila euro.

«Se si tratta di un cliente abituale, non credo che si farà vedere ancora per qualche giorno - ha commentato Natale -. La vincita è stata grossa e va metabolizzata, è una cifra che cambia la vita ed è normale che chi si è ritrovato il tagliando tra le mani si muova con prudenza».


Gli avventori del Bar Natale continuano a chiedere e a chiedersi chi possa essere il fortunato scommettitore. «Può essere un affezionato cliente della zona che viene sempre qui per un caffè e per giocare o anche qualcuno di fuori, che magari si è fermato al B&B gestito dallo stesso Natale, qui passano tanti operai di varie ditte e vengono a fare colazione molti dipendenti dell'ospedale o della vicina casa di cura Pierangeli». Squilla il telefono, Alessandro risponde a tutti allo stesso modo: «Non abbiamo idea di chi sia il fortunato». Lo stesso titolare della ricevitoria conferma di aver acquistato la quota dalla bacheca dei sistemi della Sisal «perchè incuriosito dal nome del sistemone, "Una buona stella", e ho pensato che fosse un buon segno. E così è stato».
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Il Messaggero