Madonna che scappa, in ventimila al rito sacro di Sulmona

Bagno di folla per l'antica rappresentazione in piazza: la città presa d'assalto

Madonna che scappa, in ventimila al rito sacro di Sulmona
Un’affluenza che non si registrava da anni, forse da decenni: alberghi, bed and breakfast pieni, ristoranti costretti a doppi e tripli turni, area camper piena oltre gli...

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Un’affluenza che non si registrava da anni, forse da decenni: alberghi, bed and breakfast pieni, ristoranti costretti a doppi e tripli turni, area camper piena oltre gli stalli consentiti e un traffico pedonale difficile da gestire già da venerdì sera. La Pasqua 2024 segna per Sulmona un record assoluto in termini di presenze ed entusiasmo, tant’è che il sindaco Gianfranco Di Piero pensa a “Sulmona città della Pasqua” come una sorta di marchio, un progetto da mettere in campo già dal 2025. Quest’anno i primi esperimenti de “La nostra Pasqua”, d’altronde, hanno dato risposte positive: successo per tutti gli eventi collaterali ai riti religiosi, compresa la lunga notte di dj Fargetta e del concerto jazz che hanno intrattenuto migliaia di persone domenica sera.


La regina, però, è e rimane la Madonna che scappa in piazza, il rito della domenica mattina che ha richiamato ventimila persone in piazza Garibaldi e che quest’anno si è ripresa i buoni auspici e una corsa perfetta che lo scorso anno avevano traballato dopo la caduta di un portatore. In una piazza piena in ogni angolo e balcone, la Madonna che scappa, evento cluo in provincia dell'Aquila, ha regalato l’emozione di sempre e un passaggio di rinascita, dal lutto al verde speranza, che per la città e il territorio è un’iniezione di ottimismo. Anche economico. Lo studioso Tommaso Paolini, già docente universitario di Economia del Turismo, ha anzi dovuto rivedere i calcoli fatti prima di questa edizione: «Nel mio ultimo libro parlo di un indotto nella settimana santa che vale quasi 11 milioni di euro- spiega- un calcolo che alla luce dell’edizione di quest’anno deve essere corretto, perché a vedere le presenze abbiamo superato abbondantemente la cifra procurata nell’indotto». Che poi la Pasqua a Sulmona è anche questo, ma non solo questo. Anzi: è la festa più importante, nella quale si ritrova la comunità, che i sulmonesi che vivono fuori omaggiano con devozione di appartenenza: sono i giorni dell’identità, dei ricordi, degli affetti. Più di quanto lo siano il Natale o la Giostra Cavalleresca. «Una manifestazione unica- commenta il presidente della Regione, Marco Marsilio, tornato anche quest’anno ad assistere al rito- una magia che si ripete e che coinvolge non solo la comunità, ma anche gli spettatori esterni. E’ difficile da spiegare, ma è così: l’emozione di quei pochi secondi di corsa e tutta la suspense che c’è prima vanno vissuti per essere compresi». E a comprendere, in presenza, quest’anno sono stati tanti, tantissimi: Sulmona è fatta di Pasqua e la Pasqua è Sulmona.
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Il Messaggero