L’imbarazzo è tanto a palazzo San Francesco. Così come tante sono le domande che in queste ore si pongono parecchi sulmonesi dopo che il Pd cittadino ha...
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Il brusio, attorno a questo fatto si è fatto sempre più forte tanto che, nel silenzio della maggioranza dell’amministrazione Casini, che oggi sembra cadere dalle nuvole, è stato il Pd sulmonese a sollevare la questione ponendo una domanda precisa alla prima cittadina. Il sindaco, in un primo momento, ha potuto far finta di nulla.D’altra parte, la richiesta del circolo cittadino del Pd, era stata pubblicata sul profilo social del partito ma poi, quando si è vista recapitare una lettera con tanto di protocollo, allora Annamaria Casini non ha potuto più tirarsi indietro. Così a chi le ha domandato: se «è vero o non è vero che la moglie di un assessore comunale sia stata assunta da una cooperativa che da anni svolge servizi per e all’interno del Comune e anche al Cogesa». Il sindaco risponde «di essere totalmente estranea ai fatti e di aver chiesto formalmente alle parti coinvolte urgenti chiarimenti circostanziati al fine di far luce sulla vicenda e consentire alla sottoscritta di avere un quadro completo e attendibile». Ma è proprio il presidente della Satic a confermare l’assunzione: «L’ho fatto come abbiamo fatto in tanti altri casi, e non ci trovo niente di male». Questo, almeno, quello che il Pd dice di aver avuto come risposta alla loro richiesta di delucidazioni.
Immediata la replica dell'assessore sulla sua pagina Facebook: «Secondo il Pd di Sulmona quindi mia moglie o eventuali miei parenti non potrebbero lavorare per alcuna azienda del territorio? Esiste forse una legge o una recondita morale che impedisce o limita le assunzioni da parte di cooperative o società private in base ai gradi di parentela? Sono convinto che mia moglie, e, come lei, chiunque altro faccia parte di questa amministrazione, debba avere gli stessi diritti e le stesse possibilità di tutti gli altri cittadini». E prosegue: «Mia moglie è stata assunta dalla Cooperativa Satic in data 22/07/2020 con mansioni amministrative e di segreteria generale a tempo determinato part time. L’invio della candidatura curriculare è avvenuta oltre un anno fa, come d'altronde a molte altre aziende sul territorio regionale. Non mi sono mai permesso – e ribadisco “mai” – di chiedere a chicchessia alcun tipo di favore, né ho mai esercitato alcun tipo di pressione al fine di agevolare tale procedura». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero