«Lui mi faceva avances». La bella Suela in carcere come mandante dell'omicidio del vicino

«Lui mi faceva avances». La bella Suela in carcere come mandante dell'omicidio del vicino
È la mandante di un omicidio avvenuto a Passo Ripe, in provincia di Ancona, sei anni fa. Suela Arifaj, albanese di 27 anni, è stata arrestata dai carabinieri a San...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È la mandante di un omicidio avvenuto a Passo Ripe, in provincia di Ancona, sei anni fa. Suela Arifaj, albanese di 27 anni, è stata arrestata dai carabinieri a San Giovanni Teatino e rinchiusa nel carcere di Chieti. I militari hanno eseguito l’ordine di carcerazione emesso a seguito della condanna definitiva a 14 anni di reclusione pronunciata dalla Corte d’Appello di Perugia. I giudici umbri hanno rideterminato la pena dopo che la Cassazione ha ritenuto di non contestare l’aggravante della premeditazione.


La donna, che si trovava già ai domiciliari, viveva da tempo alle porte di Chieti e deve rispondere di concorso in omicidio. Per i giudici Suela è una delle responsabili dell’uccisione del commerciante, Luigi Taurino, 36 anni, avvenuta il 20 ottobre del 2011. Un delitto per vendicare l’onore della 27enne, molto affascinante, vicina di casa della vittima, importunata da alcune presunte avance sessuali non gradite. La ragazza era stata condannata in quanto ritenuta la mandante della spedizione punitiva ai danni di Taurino. L'uomo venne colpito con una rasoiata alla gola.

Fin dal momento del primo arresto, Suela ha negato di aver ordinato l’omicidio, che si è consumato dopo una lite finita male, con tanto di sfregio sul volto della vittima prima del profondo taglio al collo. Per i giudici l’esecutore materiale dell’omicidio è stato il fratello di Suela, il 40enne Myrteza, condannato in via definitiva a 23 anni. Secondo la difesa, quello dell’albanese doveva essere solo un avvertimento per pareggiare il disonore patito dalla sorella. Pena di 14 anni, invece, per Marku Jetmir, 29enne, fratello acquisito dei due Arifaj, accusato di aver partecipato all’aggressione.

  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero