Finisce con la condanna a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione dai pubblici uffici il processo con rito abbreviato, dinanzi al giudice del Tribunale di Chieti Isabella Maria...
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Ieri Saleban era in aula, ha reso alcune dichiarazioni per difendersi, parole incomprensibili, ed ha lasciato il palazzo di giustizia al termine dell'udienza per tornare nel carcere di Teramo dove è detenuto. Per il giovane, difeso dall'avvocato Gianluca Totani dell'Aquila, il pm Giuseppe Falasca aveva chiesto un condanna a 4 anni e 8 mesi partendo da una pena complessiva di 7 anni dalla quale dedurre la diminuente del rito. Totani, dal canto suo aveva chiesto il proscioglimento per totale vizio di mente: la perizia eseguita in sede di incidente probatorio ha stabilito che il somalo non ha patologie psichiatriche ma era preda di uno stato di cronica intossicazione da alcol che influisce sulla capacità di intendere e di volere, e non è socialmente pericoloso. Un tema, quello della perizia, che sarà questo sicuramente argomento del ricorso in Appello. La vittima, che era presente in Tribunale, non si è costituita parte civile. "Le donne devono denunciare sempre - ha detto la 68enne, che vuol restare anonima, fuori dall'aula - ed affidare alla legge il compito di fare il suo corso. Bisogna avere fiducia nella legge e in chi la rappresenta, a partire dalle forze dell'ordine che mi hanno salvato la vita" . Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero