Mancano giocatori di cricket, gli studenti pakistani: «Venite al parco fluviale con noi»

Mancano giocatori di cricket, l'appello degli studenti pakistani: «Venite al parco fluviale»
Pregano Allah cinque volte al giorno per 5-6 minuti, studiano portando avanti un dottorando di Medicina veterinaria a Piano D’Accio, a Teramo, bevono solo tè, ma ogni...

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Pregano Allah cinque volte al giorno per 5-6 minuti, studiano portando avanti un dottorando di Medicina veterinaria a Piano D’Accio, a Teramo, bevono solo tè, ma ogni sabato, da due anni, dalle 11 in poi, fino al calar del sole, sono lì, al parco fluviale, in un fazzoletto verde selvatico a giocare a cricket. Come ad Islamabad. Sono pakistani, giovani, con la fronte imperlata di sudore e in camicia bianca e con la mazza cercano di respingere più lontano possibile la piccola sfera bianca. Sono in otto o nove, dipende dai giorni, questo sport richiederebbe la presenza di undici giocatori per parte: fanno appello a chi abbia voglia di praticare il cricket di raggiungerli.

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Mahommed Farooq, 30 anni, è a Teramo da più di 24 mesi: studia ma ogni sabato è qui con i suoi amici. Ridono, scherzano, ma il loro sport nazionale («per la verità dopo l’hockey») prevale su tutto. Stanno cercando un vero campo, hanno chiesto al Comune di Teramo di indicarne uno, ma finora hanno avuto come suggerimento questa specie di radura ed in alternativa quella della Gammarana, vicino all’hub vaccinale. A stretto contatto si pratica sua maestà il calcio, anzi il calcetto: c’è solo una rete di recinzione sbilenca e traforata che li divide. Non si accettano sconfinamenti di sfere. Qualche signore osserva e si avvicina chiedendo di comprendere meglio le regole. Le persone del sabato pomeriggio continuano a fermarsi curiose. Mohammed e amici hanno la casa qui nei paraggi: amano la versatilità e l’empatia italiana. «Tra sei mesi - dice - dovrò tornarmene a casa». E prima d’allora sogna una partita seria. Ha scelto Teramo anche perché «le lezioni sono in inglese». Apre il suo sorriso scintillante per descrivere l’amore per l’Italia che ha visitato in lungo e largo: dalla Sicilia a Venezia passando pure per Pescara. Mohammed spiega che a volte la lunghezza delle partite ufficiali può durare dalle ore a vari giorni. I numerosi intervalli e la terminologia complicata rendono difficilmente comprensibile questo sport agli spettatori poco esperti. Sperando che la prossima volta possano essere in undici contro undici, con qualche teramano in più. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero