Studenti al gelo nella scuola ammuffita, scattano tre giorni di sciopero

Studenti al gelo nella scuola ammuffita, scattano tre giorni di sciopero
Quello che non ha fatto il covid alla riapertura delle scuole dopo le feste di Natale l'ha fatta l'incuria e l'atavica scarsa attenzione sulle condizioni delle scuole...

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Quello che non ha fatto il covid alla riapertura delle scuole dopo le feste di Natale l'ha fatta l'incuria e l'atavica scarsa attenzione sulle condizioni delle scuole a Lanciano. Da ieri e fino a domani, tre giorni di sospensione delle lezioni in presenza all'istituto tecnico industriale Da Vinci, uno dei più grandi della città. Scattata la didattica a distanza per gli alunni.


Necessari urgenti e tempestivi lavori di manutenzione straordinaria degli impianti termici dopo che gli alunni sono stati immersi nell'umidità per l'acqua fuoriuscita dai termosifoni rotti e dalle scolature da soffitti e muri, zeppi di muffa, e lezioni con giubbotti e sciarpe per il freddo glaciale. «Gli spifferi mi colpivano direttamente la parte dei reni, col rischio di malanni - dice un alunno della 5B elettronica -. Impossibile stare in classe in quelle condizioni, che si trascinano da inizio anno». Genitori allarmati e inviperiti. Immediato il sopralluogo deciso dal neo presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, competente per le scuole superiori. Ne è seguita una verifica dell'ingegnere Nicola Pasquini.


Dopo la relazione, il responsabile della manutenzione degli impianti tecnologici della Provincia, il geometra Mario Colantonio, ha deciso per lo spegnimento della centrale termica dell'ala vecchia dell'Itis con svuotamento dell'impianto. Immediata, di conseguenza, la decisione della dirigente scolastica Patrizia Costantini di sospendere le lezioni in presenza. Provvedimento giustificato «per le temperature esterne previste che non consentono di poter accogliere gli allievi in aule non riscaldate». Inoltre diversi docenti hanno necessità di seguire le classi a distanza in sede in quanto contestualmente in servizio nel plesso del De Giorgio. Occorrono così dieci aule da utilizzare per permettere ai docenti la DDI con le classi normalmente allocate nella sede del Da Vinci. Acqua che ha invaso pure aule della primaria di Olmo di Riccio, infiltratasi dalle finestre. Neo amministratori stigmatizzano: «Questo è il risultato di 600 mila euro di lavori fatti dalla precedente amministrazione». L'assessore all'Istruzione, Angelo Palmieri, dice: «Inviate lettere ai dirigenti affinché segnalino le emergenze. Da ora in poi tre scuole all'anno vanno definitivamente sistemate. Non esiste l'emergenza a scuola. Si può intervenire già a fine anno scolastico, prima della ripresa».
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Il Messaggero