Strage di lupi nel Parco d'Abruzzo: è mistero sulle cause

Strage di lupi nel Parco d'Abruzzo: è mistero sulle cause
Sono cinque le carcasse di esemplari di Lupo appenninico, recuperate negli ultimi mesi, sulle strade che collegano Castel di Sangro ai comuni dell’isernino. Stiamo parlando...

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Sono cinque le carcasse di esemplari di Lupo appenninico, recuperate negli ultimi mesi, sulle strade che collegano Castel di Sangro ai comuni dell’isernino. Stiamo parlando di arterie, che ricadono in zona a protezione esterna del Pnalm e in territorio libero. Si tratta di lupi adulti e di sesso femminile. In tutti i casi, i rilievi sono stati effettuati dai Carabinieri forestali delle varie stazioni territoriali. Da un primo esame necroscopico, effettuato sui luoghi del ritrovamento, dal veterinario, Antonio Liberatore è emerso che si tratta di investimento, in quanto i corpi dei lupi, presentavano poli traumatismi. Tuttavia non si esclude la presenza dei carnivori sulla strada, per altre cause patologiche.


Le carcasse sono state condotte all’Istituto Zooprofilattico e Sperimentale di Isernia, per gli esami autoptici e di laboratorio. «In genere il lupo va in estro nei primi mesi dell’anno - afferma Liberatore - è dunque probabile, che possa trattarsi di femmine in dispersione dalla popolazione sorgente, nell’intento di formare un nuovo branco. Ovviamente tutto questo comporta un aumento della mobilità dell’animale e quindi del rischio di impattare con l’automobile in corsa sulle strade. Altra spiegazione è che un lupo da solo, ha un potenziale predatorio inferiore a quello del branco. Ragion per cui è portato a cercare risorse alimentari tra gli animali, a loro volta investiti sul letto stradale. Dall’insieme di queste concause, la spiegazione del fenomeno di cui stiamo parlando».


L’ultimo ritrovamento di un lupo femmina di circa 5 anni, risale a qualche giorno fa, sulla Fondo Valle Sangro. Gli esemplari sono stati richiesti dal direttore del Museo Civico di Ferrara, per le preparazioni naturalistiche del museo, a scopo didattico. Se da un lato la situazione si presenta allarmante, dall’altro possiamo dire che la biodiversità, nei territori abruzzesi e molisani è abbastanza consistente e ben rappresentata, sia qualitativamente e quantitativamente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero