Sono cinque le carcasse di esemplari di Lupo appenninico, recuperate negli ultimi mesi, sulle strade che collegano Castel di Sangro ai comuni dell’isernino. Stiamo parlando...
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Le carcasse sono state condotte all’Istituto Zooprofilattico e Sperimentale di Isernia, per gli esami autoptici e di laboratorio. «In genere il lupo va in estro nei primi mesi dell’anno - afferma Liberatore - è dunque probabile, che possa trattarsi di femmine in dispersione dalla popolazione sorgente, nell’intento di formare un nuovo branco. Ovviamente tutto questo comporta un aumento della mobilità dell’animale e quindi del rischio di impattare con l’automobile in corsa sulle strade. Altra spiegazione è che un lupo da solo, ha un potenziale predatorio inferiore a quello del branco. Ragion per cui è portato a cercare risorse alimentari tra gli animali, a loro volta investiti sul letto stradale. Dall’insieme di queste concause, la spiegazione del fenomeno di cui stiamo parlando».
L’ultimo ritrovamento di un lupo femmina di circa 5 anni, risale a qualche giorno fa, sulla Fondo Valle Sangro. Gli esemplari sono stati richiesti dal direttore del Museo Civico di Ferrara, per le preparazioni naturalistiche del museo, a scopo didattico. Se da un lato la situazione si presenta allarmante, dall’altro possiamo dire che la biodiversità, nei territori abruzzesi e molisani è abbastanza consistente e ben rappresentata, sia qualitativamente e quantitativamente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero