Sterminio di rom e sinti, a Lanciano il primo monumento alla memoria

Una donna con un bambino in braccio, con la gonna impigliata nel filo di ferro, che riesce a liberarsi e continuare il viaggio: è il monumento in pietra della Majella...

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Una donna con un bambino in braccio, con la gonna impigliata nel filo di ferro, che riesce a liberarsi e continuare il viaggio: è il monumento in pietra della Majella in memoria dello sterminio di rom e sinti

affinché errori e orrori umani non possano ripetersi mai più, per ricordare la persecuzione razziale di cui furono vittime rom e sinti.

Porrajmos e Samudaripen (che significa letteralmente 'tutti morti') sono le parole utilizzate per definire il tentativo di sterminio subito dagli appartenenti alla minoranza in Italia e in Germania tra il 1935 e il 1945. 



Accanto una ruota, simbolo del viaggio, del cammino di un popolo. Il monumento al Samudaripen è stato inaugurato oggi a Lanciano nel Parco delle Memorie. L'opera è stata realizzata dallo scultore abruzzese Tonino Santeusanio grazie a una raccolta fondi promossa, tramite un comitato internazionale, da Santino Spinelli, artista e docente universitario, ambasciatore della cultura rom nel mondo anche con la musica del suo Alexian Group.



«Solo nel 1980 il Governo tedesco ha riconosciuto ufficialmente il tentativo di genocidio subito dalle persone appartenenti alla minoranza durante il nazismo - spiega Spinelli -. In Italia non è stato dato ancora nessun riconoscimento ufficiale per le persecuzioni su base razziale subite durante la dittatura fascista. La Legge 211 del 2000 che istituisce il Giorno della Memoria non ricorda il tentativo di sterminio subito da sinti e rom. Oggi esiste una documentazione inequivocabile per affermare che le persone appartenenti alla minoranza furono, insieme al popolo ebraico, vittime di un tentativo di genocidio di matrice razziale».


Santino Spinelli con Gad Lerner

Spinelli è anche autore della poesia «Auschwitz» incisa sull'unico altro monumento al Samudaripen in Europa, il Roma Memorial di Berlino che l'artista inaugurò il 24 ottobre 2010 con la cancelliera Angela Merkel. La stessa poesia si può leggere ora (nelle lingue Romanì, italiano, inglese ed ebraico) sul basamento del Monumento, incisa su ceramica laertina donata dal Comune di Laterza (Taranto), città gemellata con Lanciano.



Alla raccolta fondi per realizzare il monumento, promossa con lo slogan 'Rendi tuo il monumento al Samudaripen', hanno partecipato associazioni culturali, Onlus, sezioni Anpi, fondazioni. La vigilia dell'inaugurazione, per Spinelli, è stata «una giornata memorabile», con il primo di una serie di convegni organizzati dall'Università 'D'Annunziò di Chieti in occasione della ricorrenza delle Leggi razziali e poi con la cerimonia di premiazione del concorso internazionale 'Amico Rom'.
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Il Messaggero