Sprar irregolare, avvisi di garanzia al sindaco De Martinis e all'ex Maragno

Ottavio De Martinis
Avvisi di garanzia a pioggia a vecchi e nuovi amministratori di Montesilvano. Risultano indagati - secondo il pm Salvatore Campochiaro - l'allora sindaco Francesco Maragno, il...

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Avvisi di garanzia a pioggia a vecchi e nuovi amministratori di Montesilvano. Risultano indagati - secondo il pm Salvatore Campochiaro - l'allora sindaco Francesco Maragno, il suo vice Ottavio De Martinis (ora sindaco), i responsabili dell'Azienda speciale Eros Donatelli e Luca Cirone. Ed ancora i dipendenti comunali Valeriano Mergiotti (che firmò il rilascio del documento di assegnazione) e Alfonso Melchiorre. Saranno presto ascoltati dal magistrato; per Ottavio De Martinis già fissata la data dell'incontro il giorno 27.


La vicenda sarebbe nata a seguito di una denuncia di Anthony Aliano, all'epoca dei fatti consigliere (oggi assessore all'urbanistica con De Martinis, militante nella Lega) e Manola Musa, ex consigliera comunale Pdl . I denuncianti avevano asserito che l'appartamento di Montesilvano Colle, assegnato dall'allora sindaco Francesco Maragno ad extracomunitari, secondo il progetto Sprar, non aveva i requisiti. Era inoltre privo di agibilità. Si mormorò anche (vox populi) che i confinanti con l'immobile non gradivano la presenza di stranieri. Ovviamente prima di dare l'assenso, i tecnici del Comune si erano muniti degli ok richiesti. Ma il blitz di qualche anno fa, operato dai carabinieri (sezione polizia giudiziaria) avvenuto in municipio e nella sede dell'Azienda speciale era finalizzato all'acquisizione dei vari documenti relativi all'allestimento del sistema Sprar e alle spese fatte, prima che fossero arrivati i fondi. La procura aveva voluto vederci chiaro, anche se il progetto Sprar di Montesilvano era stato accolto come il migliore su scala nazionale, con conseguente chiusura dei centri di accoglienza straordinari (Cas).


Il sindaco De Martinis: «Ho avuto una presenza marginale nella vicenda - precisa - perché in assenza di Maragno, io firmai come facente funzione i documenti». Gli altri indagati sono tranquilli, pronti a chiarire la vicenda. Oggi i migranti risultano presenti in varie strutture, disseminate sul territorio ed in particolare nella ex azienda Artigianluce. Buona parte è impegnata in corsi di formazione ed avendo acquisito determinate competenze si sono messi al servizio della comunità. C'é chi oggi lavora nel settore del verde, collaborando a titolo gratuito.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero