Spazio, a Vasto i più importanti astrofisici per studiare i buchi neri

Spazio, a Vasto i più importanti astrofisici per studiare i buchi neri
Dalle nane bianche ai buchi neri: ovvero gli oggetti più misteriosi dei cosmo. L'Abruzzo al centro della ricerca. Dal 18 al 24 giugno, oltre 120 astrofisici da 23 paesi...

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Dalle nane bianche ai buchi neri: ovvero gli oggetti più misteriosi dei cosmo. L'Abruzzo al centro della ricerca. Dal 18 al 24 giugno, oltre 120 astrofisici da 23 paesi di tutto il mondo, studiosi e ricercatori dei principali enti di ricerca, Università, osservatori, istituzioni di astrofisica del mondo, si sono incontrati a Vasto, a Palazzo D’avalos, per il primo meeting internazionale.

Il Vasto Accretion Meeting ha trattato un’ampia gamma di argomenti astrofisici legati ai fenomeni più energetici che avvengono nella nostra Galassia che vengono studiati sia con osservazioni da terra che dallo spazio permettendo di sviluppare teorie avanzate della fisica coinvolta. 

Durante i lavori congressuali a Palazzo D’Avalos si sono discussi diversi argomenti tra cui i processi fisici legati ai dischi di accrescimento di materia che si formano intorno ad oggetti compatti come le nane bianche, le stelle di neutroni e i buchi neri di massa stellare, in sistemi stellari binari. 

Si sono inoltre esaminate e confrontate le diverse modalità con cui queste stelle binarie variano su diverse scale temporali e di come vengano espulsi venti e getti di materia a velocità estreme. 

Si è discusso molto sui fenomeni più energetici quali le  esplosioni termonucleari, che si osservano su nane bianche e stelle di neutroni, e sull'effetto che queste esplosioni hanno sull’ambiente circostante. 

Grande attenzione è stata volta agli effetti di campi magnetici estremi che influenzano la dinamica dell’accrescimento in tutti i tipi di oggetti compatti.  

L’ultima giornata infine è stata dedicata al futuro di questo campo di ricerca: cosa si potrà scoprire con le nuove missioni spaziali e la strumentazione da terra di ultima generazione, e come le nuove tecnologie e l’avanzamento della conoscenza, inclusa l’informatica, stiano portando a raccogliere moli di dati sempre più grandi, ed a indagare la natura di questi oggetti celesti in modo più completo e multidisciplinare.

 

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Il Messaggero