​Sottopasso mortale quattro gli indagati

​Sottopasso mortale quattro gli indagati
PESCARA In quattro rischiano il processo per la morte di Anna Maria Mancini, la donna di 57 anni che la tragica notte del 2 dicembre dello scorso anno, durante un alluvione,...

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PESCARA In quattro rischiano il processo per la morte di Anna Maria Mancini, la donna di 57 anni che la tragica notte del 2 dicembre dello scorso anno, durante un alluvione, rimase intrappolata con la sua auto nel sottopasso di Fontanelle. Il pm Silvia Santoro ha chiuso l’inchiesta individuando i presunti responsabili che hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini. Sono Lucia Pepe, socio amministratore e legale rappresentante della Eredi Pepe Salvatore, l'impresa che si era aggiudicata l’appalto; Raffaele Bello, responsabile del cantiere; Giuliano Rossi, in qualità di direttore dei lavori; e Mario Fioretti, colonnello della polizia municipale, in qualità di responsabile delegato alla sicurezza stradale. Il problema ruota attorno al malfunzionamento delle elettropompe che avrebbero dovuto impedire che il sottopasso si riempisse di acqua e che secondo la procura avevano «caratteristiche di potenza, portata e prevalenza nettamente inferiori a quelle previste dal progetto». L’accusa per tutti è quella di omicidio colposo, con l’aggiunta del reato di falso che non pesa sul solo Fioretti. Rossi, oggi dirigente con il sindaco Alessandrini, all’epoca secondo l’accusa avrebbe redatto un certificato di regolare esecuzione dei lavori non rispondente a verità», mentre Bello avrebbe sottoscritto lo stesso documento. Per Fioretti, invece, la procura sostiene che non avrebbe «adottato tutte le misure possibili e necessarie per evitare la morte di Mancini pur in occasione di un evento straordinario tempestivamente e formalmente annunciato». Adesso i quattro indagati avranno la possibilità di farsi interrogare o quantomeno di chiedere un supplemento di indagini o presentare memorie difensive prima della richiesta di rinvio a giudizio.
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Il Messaggero