Due sorelline di Rocca San Giovanni (Chieti), di cui una con disabilità, sospese dall'asilo perché non vaccinate. I provvedimenti sono a firma della dirigente...
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Da ieri le piccole sono quindi a casa con il papà Simone e la mamma Patrizia. Niente più compagnucci, didattica e giochi. «E’ sconcertante quanto sta accadendo - tuona il papà, di 41 anni -. Possibile che non esista possibilità di scelta? Se ci sono piccoli con l'epatite o affetti da Aids vanno tranquillamente a lezione, anche perché tutelati dalle leggi sulla privacy. Mentre le mie bimbe, che sono sanissime e che non si sono mai ammalate, vengono buttate fuori».
Quella contro i vaccini non è guerra, precisa, ma è... paura. La figlia più grande ha sindrome di Rett, patologia neurologica. «Lei, generalmente, non tollera farmaci, ed è un dato di fatto. Poi, se vaccinando l'altra, la sorella, dato che la disabilità è legata anche ad un problema genetico, dovesse andar male qualcosa? Chi si assume la responsabilità di eventuali conseguenze? Non certo lo Stato, non certo Lorenzin... Io debbo tutelare le mie figlie - evidenzia-. Tra l'altro, non mi pare che ci siano... pandemie in atto». A subire i danni maggiori del provvedimento è la bimba con disabilità. «Perché, in un sol colpo, oltre al diritto all'istruzione, è stata cancellata l'assistenza psicologico- educativa, tra l'altro pagata dal Comune, di cui ha finora usufruito e che per lei è fondamentale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero