Nella monologante conferenza "Il mio Silone" tenuta recentemente in terra marsicana dallo storico defeliciano Mauro Canali, la spy-story del Silone delatore dei fascisti...
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Il lavoro dei comunisti nei sindacati fascisti*
di Pasquini (alias Ignazio Silone)
(…) II lavoro dei comunisti rientra, nelle circostanze attuali, negli sforzi che l’avanguardia del proletariato (quantitativamente sempre più assottigliata) deve compiere per ricollegarsi con gli strati più arretrati dei lavoratori, per ridestarli alla lotta di classe e per aiutarli a spezzare le catene che li mantengono soggiogati allo Stato fascista. Esistono oggi, oltre alle condizioni obiettive sopra esposte, all’entità del sindacalismo fascista e alla sua penetrazione nelle masse, degli elementi nuovi nella situazione del PCI e della classe operaia, che impongono ai comunisti una energica e sollecita intensificazione dell’agitazione e del lavoro politico tra gli operai organizzati nei sindacati classisti. (…) Noi non ammettiamo una stabilizzazione duratura del fascismo, (duratura per una intera opera storica), né ammettiamo che il fascismo possa dare un funzionamento democratico alle sue organizzazioni di massa e neppure instaurare una democrazia interna al P:N:F: (…) Il lavoro classista che noi svolgeremo nei sindacati fascisti, non ne allargherà le basi attuali, ma le decomporrà, non orienterà le masse verso una tendenza operaia del fascismo, ma le spingerà fuori del fascismo, verso la Confederazione del Lavoro e il Partito Comunista. I compagni che non vedono questo con chiarezza, mostrano di pensare in modo formale e non dialettico. Il risveglio classista delle masse organizzate nei sindacati fascisti è una delle condizioni fondamentali della vittoria della rivoluzione proletaria in Italia (più chiaro e tondo di così…, n.d.a.).
* Lo stralcio è stato tratto dalla relazione dattiloscritta a suo tempo reperita alla Fondazione Gramsci di Roma, ora leggibile integralmente nel libro “Ignazio Silone comunista. 1921-1931" (a cura di A. Gasbarrini- A. Gentile, Angelus Novus Edizioni, L’Aquila 1989).
Immagine in alto: La grafia autentica di Silone (alias Pasquini) in un biglietto datato 25 Settembre (1929) diretto alla Segreteria del PCD’I (Archivio Fondazione Gramsci). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero