Sfrattato per morosità, devasta la casa: inquilino a processo

Sfrattato per morosità, devasta la casa: inquilino a processo
Aveva acquistato un appartamento ristrutturato da pochi anni e con buoni materiali, dotato di ogni confort ma quando è riuscito a mettervi piede, dopo una estenuante...

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Aveva acquistato un appartamento ristrutturato da pochi anni e con buoni materiali, dotato di ogni confort ma quando è riuscito a mettervi piede, dopo una estenuante battaglia legale con l'inquilino moroso che già lo occupava, ha trovato la devastazione: fra l'altro era stata demolita la cucina in muratura e asportati tutti gli elettrodomestici, compresa la caldaia. Un danno complessivo stimato fra 40 e 50 mila euro.

Il proprietario, assistito dagli avvocati Antonio Pimpini e Antonella Taraborrelli, ha dunque presentato una denuncia querela alla Procura della Repubblica: e per R. D.L., 47 anni di Chieti, difeso dall'avvocato Roberto D'Ettorre, il pm Giancarlo Ciani ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di appropriazione indebita aggravata poiché, recita l'imputazione, essendo conduttore di un appartamento in viale Benedetto Croce e avendo ricevuto lo sfratto per morosità, prima di lasciare l'abitazione si appropriava delle parti interne, degli infissi, peraltro scardinandoli dai muri, dei sanitari del bagno, dei termosifoni, della cucina, demolendo la muratura, della caldaie, delle placche delle luci interne, con l'aggravante di aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante entità.

Un appartamento vandalizzato, deturpato e depauperato quello che si presentò al proprietario quando, al termine della procedura esecutiva (l'inquilino non aveva pagato fitti per 4.000 euro) riuscì finalmente a varcare la porta di accesso dell'immobile, rimasto nella disponibilità dell'inquilino anche dopo che Tribunale aveva dichiarato risolta la locazione disponendone il rilascio immediato. Rilascio che spontaneamente da parte dell'inquilino non avvenne e anzi questi vi restò sfruttando il periodo di blocco degli sfratti introdotto con DL a causa della pandemia sino a settembre 2021. Accesso poi avvenuto il 17 dicembre del 2021 al termine della procedura partita a settembre con l'atto di precetto con cui si intimava il rilascio dell'immobile entro 10 giorni. E non avendo l'inquilino ottemperato, l'Ufficiale Giudiziario aveva notificato il preavviso di rilascio fissando al 10 dicembre l'accesso nell'appartamento.

Ma in quella circostanza l'inquilino disse che aveva bisogno di altri 7 giorni per ultimare lo sgombero dell'appartamento. Abitazione che, si scoprirà, oltre ai danni rilevanti, in ogni locale presentava anche cumuli di calcinacci, spazzatura di ogni genere, scarpe vecchie, indumenti, accessori, giocattoli, parti di vecchi arredi, derrate alimentari avariate. Il gip Andrea Di Berardino il 21 dicembre deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio del 47enne teatino.

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Il Messaggero