Scout intossicati durante il campo estivo vicino Pescara: trovati batteri nell'acqua della fontanella. Ma serviranno altre analisi

Trovato anche molto cloro, l'acqua era stata comunque disinfettata. Ci sarà bisogno di analisi approfondite per capire la causa dell'intossicazione che ha provocato problemi gastrointestinali

Scout intossicati in Abruzzo
VASTO - Ci vorranno ancora alcuni giorni per tentare di capire le ragioni dell'intossicazione degli otto scout impegnati, domenica scorsa, in un campo estivo nella vallata di...

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VASTO - Ci vorranno ancora alcuni giorni per tentare di capire le ragioni dell'intossicazione degli otto scout impegnati, domenica scorsa, in un campo estivo nella vallata di Santa Maria del Monte. L'Asl, infatti, ha cominciato ieri a mezzogiorno le analisi sul cibo ingerito e sull'acqua di una fontanella bevuta dal gruppo. Dai primi accertamenti, del tutto preliminari, sembra che proprio dall'acqua sia emersa la presenza di batteri. Trovato anche molto cloro, dunque l'acqua era stata comunque disinfettata. Ci sarà bisogno di analisi approfondite, dunque, per capire la causa dell'intossicazione che ha provocato problemi gastrointestinali. 

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Gli scout intossicati

I giovani, 30 per la precisione, tra cui 26 minori e 4 accompagnatori del gruppo Agesci Pescara 4, quasi tutti originari del pescarese, si trovavano da tre giorni in montagna per partecipare al campo estivo in svolgimento in prossimità del Rifugio del Cinghiale, nel territorio di Castiglione Messer Marino.

Non era la prima volta che i giovani salivano sulla montagna: già nelle scorse estati il gruppo scout aveva fatto diversi campi estivi nella zona, ma quello che doveva essere un periodo di vacanza, relax e formazione tra i boschi della Maiella, si è trasformato in una brutta disavventura per il gruppo di scout. Improvvisamente alcuni di loro, appunto 8, come riferisce il sindaco di Castiglione Messer Marino, tutti di un'età compresa tra i 13 e i 16 anni, hanno iniziato ad accusare dei fortissimi dolori intestinali dalla notte del sabato fino alle primissime ore della mattina di domenica.

I soccorsi

Fortunatamente uno dei capi aveva con sé il cellulare, che però in quelle zone risulta quasi inutilizzabile a causa della carenza di segnale telefonico. Tuttavia, spostandosi, il ragazzo è riuscito a trovare un punto in cui gli è stato possibile effettuare una telefonata. Ha così chiamato il 118, che ha immediatamente attivato il protocollo dei soccorsi in montagna.

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Il Messaggero