Gervasio morto nello schianto. I familiari: «L'auto non era rubata»

Gervasio Guarnieri
«Quell'auto non era rubata, mancava solo il passaggio di proprietà». Non ci stanno i familiari di Michael Guarnieri, il 22enne rimasto gravemente ferito...

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«Quell'auto non era rubata, mancava solo il passaggio di proprietà». Non ci stanno i familiari di Michael Guarnieri, il 22enne rimasto gravemente ferito nello schianto di domenica scorsa a Tortoreto Lido nel quale ha perso la vita suo cugino e coetaneo, Gervasio Guarnieri, che era seduto sul lato passeggero dell'Alfa Romeo 145 che si è ribaltata sul lungomare Sirena dopo una corsa ad alta velocità. Rigettano tutte le accuse riguardo al furto di quell'auto e, stando a quanto riferito da qualcuno di loro, l'auto non sarebbe provento di furto ma di una normale compravendita privata: il giovane avrebbe pattuito una certa cifra con il proprietario da versare un po' per volta. Il passaggio di proprietà non era però stato ancora fatto.


L'auto era risultata anche priva di copertura assicurativa e di revisione. Elementi questi che, uniti ai risultati dell'alcoltest, superiori ai limiti consentiti dalla legge, avevano portato all'arresto del giovane con le accuse di omicidio stradale, guida in stato di ebrezza e ricettazione. Il 22enne, viste le gravi condizioni, era poi stato rimesso in libertà dal pm di turno. E lotta tra la vita e la morte ora Michael in un letto del reparto di rianimazione dell'ospedale Mazzini di Teramo. E' stato sottoposto la notte scorsa a un delicato intervento chirurgico e le sue condizioni sono giudicate gravi dai medici. Non ce l'ha fatta, invece, suo cugino, Gervasio Guarnieri, che era seduto sul lato passeggero e che è morto sul colpo a seguito del terribile impatto. I funerali del giovane si sono tenuti nel primo pomeriggio di ieri nella chiesa di Mosciano Sant'Angelo, città dove il 22enne viveva con la propria famiglia. Tantissimi i parenti e gli amici presenti per l'ultimo saluto a Gervasio e che hanno partecipato allo straziante dolore dei suoi familiari. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero