Sacerdote a processo per abusi sessuali su una ragazzina, la Chiesa lo ha già assolto

Comparirà davanti al tribunale il 5 marzo del prossimo anno per rispondere di violenza sessuale: un sacerdote è stato rinviato a giudizio dal Gup del Tribunale di...

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Comparirà davanti al tribunale il 5 marzo del prossimo anno per rispondere di violenza sessuale: un sacerdote è stato rinviato a giudizio dal Gup del Tribunale di Avezzano, Maria Proia, e sarà processato col rito ordinario perchè il difensore Pasquale Milo si è battuto fino in fondo per il non luogo a procedere, ovvero l'archiviazione. Il sacerdote straniero, parroco per un periodo di tempo in una chiesa della Valle Roveto, è stato accusato da una ragazza minorenne per presunti abusi commessi nel 2001. Il prete era finito sotto accusa anche con un processo canonico a Cassino ma fu mandato assolto. Dalla ricostruzione della Procura, Pm Lara Seccacini, sembra che nella vicenda fosse coinvolto anche un altro sacerdote che avrebbe raccolto la testimonianza della giovane che si sarebbe confidata con lui, raccontando quello che era avvenuto. Questo sacerdote avrebbe avuto un ruolo importante affinché la ragazza rivelasse questi presunti abusi sessuali, convincendola ad ammettere tutto davanti alle autorità.


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La Procura di Avezzano aveva indagato il sacerdote di violenza sessuale mediante abuso di autorità, cioè quella di parroco, nei confronti di una ragazza e di altri ragazzi tra i 14 e 15, costretti a subire rapporti sessuali. «Il sacerdote - ha aggiunto il suo difensore - non è mai stato sospeso dalla Chiesa e il processo canonico si è concluso favorevolmente a ottobre con la dichiarazione di non colpevolezza». Il processo canonico è durato oltre 2 anni, con acquisizione di prove documentali e testimoniali che, secondo il difensore Milo «hanno portato a escludere qualsivoglia responsabilità del sacerdote».

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«Non emerge dagli atti del procedimento - ha concluso- che il mio patrocinato sia stato accusato da più persone, anche perché il procedimento in corso non è stato iscritto su denuncia dalla presunta persona offesa da reato, ma in relazione a un diverso procedimento che vede il sacerdote persona offesa da reato, con indagini in corso a cura della procura della Repubblica di Cassino». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero