Multata per due clienti davanti al bar, Rosanna si incatena: «Tutti dobbiamo lavorare»

Multata per due clienti davanti al bar, Rosanna si incatena: «Tutti dobbiamo lavorare»
Incatenata davanti al suo bar, con gli anelli d’acciaio che gli bloccano gli anfibi e con una mascherina nera come il suo umore. Ricevere una sanzione amministrativa di 280...

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Incatenata davanti al suo bar, con gli anelli d’acciaio che gli bloccano gli anfibi e con una mascherina nera come il suo umore. Ricevere una sanzione amministrativa di 280 euro perché due clienti stavano consumando una birra fuori dal suo locale è troppo per Rosanna Parabella che sta facendo anche lo sciopero della fame per protesta: «Non bevo acqua e non mangio, lo interrompo quando torno a casa per assumere i miei farmaci salvavita».

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Nella serata di ieri ha ricevuto la visita del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto che parla di «giorni difficili per tutti». In tempi di Covid, di crisi economica e «di ristori che non arrivano, e se lo fanno sono sempre pochi, lei predica tolleranza ed elasticità, anche perché gli assembramenti quelli pericolosi sono altrove, forse al centro commerciale o in qualche supermarket e certamente non qui da me». «E’ vero – prosegue la donna proprietaria del bar Mirò a Nepezzano - la legge parla chiaro ma tutti dobbiamo lavorare altrimenti il rispetto si trasforma in suicidio economico».

 

 

E sui social, per la sanzione di lunedì scorso, incassa la solidarietà di molti, in primis dei suoi colleghi. Danny Nocco, storico barista teramano, scrive: «Ancora una volta la nostra categoria viene presa di mira dalle forze dell’ordine e dalle istituzioni che fanno delle nostre attività un unico capro espiatorio. Noi non chiediamo che non vengano fatte rispettare le regole, ma penso che il buon senso delle persone debba prevalere su tutto, in ogni lavoro, soprattutto in un momento così delicato e di insofferenza assoluta». Il post su Fb termina con la massima solidarietà. Altri commenti si aggiungono in coda, tra cui quello di Massimiliano che rende noto come «anche in viale Crispi siano stati sanzionati due bar». Rosanna racconta che «le forze dell’ordine sì devono fare il loro dovere, ma essere multata per due clienti con due bicchieri di plastica in mano che stazionavano fuori dal mio bar su di un trespolo su cui c’è anche l’igienizzante, è troppo. I vigili urbani mi hanno detto che non potevano stare lì a consumare. Non è giusto prendersela con noi che stiamo ancora pagando il prezzo del primo lockdown, con tutti gli arretrati ancora da versare, con le tasse che corrono e i dipendenti da pagare, problemi che d’altronde hanno tutti gli imprenditori come me. Come facciamo a sopravvivere?». Inoltre ciò che ha dato fastidio alla barista è quello che lei definisce il comportamento da caccia alle streghe «cioè loro in modo reiterato sono passati più volte davanti alla mia attività, sono sottoposta a controlli serrati: venerdì scorso avevano visto tre persone dentro ma sono stati pochi minuti». Insomma Rosanna non vuole passare per untrice: «Non sono io a far aumentare i contagi» ripete .
 

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Il Messaggero