Botte per gelosia, rompe una costola alla moglie davanti alla figlioletta: allontanato da casa

Botte per gelosia, rompe una costola alla moglie davanti alla figlioletta: allontanato da casa
Non può avvicinarsi alla moglie e ai suoi prossimi congiunti, mantenendo dalla loro abitazione una distanza di almeno 100 metri. Un uomo di 48 anni, di origini albanesi,...

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Non può avvicinarsi alla moglie e ai suoi prossimi congiunti, mantenendo dalla loro abitazione una distanza di almeno 100 metri. Un uomo di 48 anni, di origini albanesi, pluripregiudicato, residente a Chieti, è stato raggiunto dal divieto di avvicinamento emesso dal Gip, Luca De Ninis, su richiesta del pm Marika Ponziani: è indagato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali gravi nei confronti della moglie dalla quale si stava separando.

L'indagine ha permesso di ricostruire tutti gli episodi di violenza denunciati dalla vittima, a partire dal 2019, quando lui era tornato a vivere a Chieti ove la moglie risiedeva da tempo. La vittima ha denunciato vessazioni continue, dapprima offese verbali, poi percosse, schiaffi al volto, calci alle gambe sferrati con scarpe antinfortunistiche, pugni al torace che in una occasione, nell’autunno scorso, le hanno provocato la frattura della nona costola sinistra oltre ad insulti e sopraffazioni di ogni genere.

A seguito di tali gravi fatti, spesso avvenuti alla presenza della figlia piccola, temendo per la propria incolumità, a dicembre la donna era tornata a vivere con i genitori decidendo di sporgere denuncia nei confronti del marito e di separarsi. Il marito, presentatosi a casa di lei con un mazzo di fiori, ha cercato di convincerla a ripensarci e al suo diniego ha simulato una scenata di disperazione.

Per il Gip appare chiaro che l'indagato non abbia accettato la scelta della separazione e dell'allontanamento di moglie e figlia dalla casa coniugale e si è recato da lei nel tentativo di continuare a determinare le sue scelte. Tale atteggiamento esprime il pericolo - prosegue il Gip - di nuove condotte aggressive, minacce e danneggiamenti e quello di atti violenti contro le persone. 

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Il Messaggero