Morto a Roma il maestro orafo Pietro Ferrante: i suoi teschi amati da Johnny Depp

Morto a Roma il maestro orafo Pietro Ferrante: i suoi teschi amati da Johnny Depp
«I miei gioielli dovrebbero indossarli i meno fortunati». Nella sua arte c’era tanta umanità e schiettezza e l’altra notte il maestro orafo Pietro...

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«I miei gioielli dovrebbero indossarli i meno fortunati». Nella sua arte c’era tanta umanità e schiettezza e l’altra notte il maestro orafo Pietro Ferrante, 71 anni, di Castel Frentano, in provincia di Chieti, se n’è andato a casua di una grave malattia. Era ricoverato a Roma dopo un improvviso peggioramento settimane fa. Il suo brand era in voga da un quarantennio, senza mai cedere allo strapotere delle multinazionali che lui combatteva con bracciali e anelli fatti a mano. I dettagli principalmente noti e amati erano i teschi. Il settore della gioielleria made in Italy perde uno dei grandi maestri. Egli stesso amava definire la sua arte street rock.

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Le sue creazioni erano indossate da molti artisti e personaggi del mondo dello spettacolo, visti pure sul palco di Sanremo. Fra i vip più noti l’attore americano Johnny Depp, oltre all’amico giornalista Beppe Cruciani, conduttore del programma radiofonico “La Zanzara”. «La scomparsa del maestro Ferrante è un dispiacere infinito – dice il sindaco di Castel Frentano Gabriele D’Angelo - Non abbiamo perso solo un professionista affermato del settore, ma un uomo umile e di grande umanità, che amava profondamente il suo paese. Rispettava l’istituzione e ringraziava sempre per i lavori e le attività svolte. Per noi era un orgoglio. L’intera comunità esprime cordoglio alla famiglia». Ferrante lascia la moglie Anna e le figlie Irene e Anastasia. I funerali si svolgeranno oggi, giovedì 11 febbraio, a Castel Frentano nella chiesa di Santo Stefano, alle ore 15.

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L’annuncio della sua morte è stata resa nota dall’azienda. Amava il suo paese e lo scorso anno la dimostrazione fu la consegna personale allo studio di Ballando con le Stelle, condotto da Milly Carlucci su RaiUno, di un vassoio di bocconotti, il must di Castel Frentano. Gli osannati dolci erano per l’amico concorrente senatore Antonio Razzi. Ferrante aveva lo sguardo sempre proiettato sul futuro e spesso diceva: «La morte è vita, fa parte di essa e ciò deve spingerci a vivere la vita al massimo. Io non sono vecchio, devo ancora nascere». Quanto alla sua arte aggiungeva: «Ognuno di noi deve seguire il proprio gusto. Il gusto è cultura, è modo di vivere, è come mangi, come vuoi essere, è un insieme di cose. Io miro a rincorrere l’epoca. I miei gioielli si ispirano alla forza dei marinai, pazienza delle sarte e maestria dei vecchi fabbri». Oggetti in argento e bronzo espressivi, narranti e audaci.

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Il Messaggero