Strage di Pietransieri. Furono 128 i civili sterminati sotto il fuoco delle mitragliatrici dei soldati tedeschi. Dopo circa 76 anni, sono stati ipotecati numerosi terreni di...
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In pratica, lo Stato italiano ha la giurisdizione nel giudicare gli Stati che, attraverso i loro apparati militari e politici, si sono resi responsabili di crimini di guerra o contro l’umanità; che tali crimini e i connessi diritti al risarcimento dei danni sono imprescrittibili; che lo Stato tedesco, risponde patrimonialmente dei danni procurati dal Terzo Reich. Il presidente di “Roccaraso Futura”, Alessandro Amicone, plaude all’operato del giudice, Giovanna Bilò. Un grande risultato quello del collegio difensivo, composto dagli avvocati Lucio e Andrea Olivieri, Monica Oddis, Claudia Di Padova e Samanta Le Donne. «La decisione di iscrivere l’ipoteca è stata presa dopo che la Germania ha dichiarato che non intende riconoscere l’autorità delle sentenze dei tribunali italiani, appellandosi alla pronuncia della Corte internazionale di giustizia del 2012 - commenta Lucio Olivieri - Ma la Germania trascura che la nostra Corte costituzionale, nel 2014, ha tolto efficacia a quella decisione, affermando che nessuno Stato può invocare l’immunità giurisdizionale, quando i diritti della dignità dell’uomo sono lesi mediante comportamenti che configurano crimini di guerra o contro l’umanità. Come accaduto per l’eccidio dei Limmari di Pietransieri. Quindi, la Germania è tenuta a rispettare le sentenze dei nostri Tribunali nella citata materia e non può invocare nessuna guarentigia. Non dimentichiamo che, oltre al barbaro eccidio, le truppe tedesche rasero al suolo l’intera città di Roccaraso che fu ricostruita solo grazie alla forza, all’impegno e al coraggio della popolazione. Il collegio difensivo ha preso a suo tempo il solenne impegno di tutelare quella popolazione abruzzese ed esso sarà portato a termine attraverso tutte le misure coercitive possibili consentite dal nostro ordinamento. Ci attendiamo che da parte delle istituzioni e delle forze politiche non ci si limiti alle celebrazioni, ma facciano seguito concrete iniziative per far conseguire i giusti risarcimenti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero