Roccaraso, sindaco e altri 17 indagati per abuso e falso

Le accuse sono in relazione alla vendita di una porzione di terreno nel 2021. Le indagini sono state avviate a seguito di un esposto anonimo

Il sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato
Bufera giudiziaria sul Comune di Roccaraso, in provincia dell'Aquila. Indagato il sindaco ed ex consiglieri comunali. Sono 18 gli avvisi di garanzia e di chiusura delle...

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Bufera giudiziaria sul Comune di Roccaraso, in provincia dell'Aquila. Indagato il sindaco ed ex consiglieri comunali. Sono 18 gli avvisi di garanzia e di chiusura delle indagini preliminari che la procura della Repubblica di Sulmona ha notificato, in questi giorni, al sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato e ad altre diciassette persone, tra cui otto ex consiglieri comunali. Le ipotesi di reato, sono abuso d’ufficio in concorso e falso ideologico.


I fatti sono relativi all’anno 2021. In discussione, la vendita di una porzione di terreno, situato nelle vicinanze di un residence, nella zona Palaghiaccio, che nel Piano regolatore risulterebbe adibito a parcheggio. Il pm Edoardo Mariotti aveva aperto un fascicolo a seguito della presentazione di un esposto anonimo. Le indagini sono state eseguite dai carabinieri della Compagnia di Castel di Sangro. Sotto la lente dalla magistratura, sono finiti, dunque, il primo cittadino ed altri sette consiglieri comunali, che all’epoca votarono la delibera di alienazione. Ma anche alcuni funzionari comunali, che avevano espresso il parere di regolarità tecnica. Così come i proprietari del bene, i rappresentanti della ditta e degli enti esecutori dei lavori.
La delibera è del 27 febbraio 2020. Con il voto favorevole, delineando l’alienazione della fascia di suolo, in pratica sarebbe stato attestato falsamente che l’istanza di acquisto fosse meritevole di accoglimento. Secondo la Procura, avrebbero favorito la cubatura per edificare. Gli indagati ora hanno venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogatori nei termini di legge o depositare le memorie difensive.


GLI INDAGATI


Gli indagati, oltre al sindaco Di Donato, sono Stefano Ferrante (proprietario), Carlo Ferrante (proprietario delle particelle terreno), Donato D’Ercole (progettista abilitato incaricato da Ferrante ha presentato domanda di permesso a costruire), Paolo Di Guglielmo (responsabile pro tempore dell’ufficio unico edilizia parere regolarità tecnica 479), Francesca Armanetti (amministratrice Battezzato Grour srl, ente esecutore opere strutturali), Alessandro Cantile (amministrazione Ac edilizia e servizi srl ente coesecutore dei lavori), Daniela Cipriani (assessore), Domenico Cordisco (consigliere), Giuliano Chiaverini (consigliere), Ippolito Giancola (consigliere), Giuliano Bucci (consigliere), Giovanni Luca Germinario (responsabile pro tempore dello sportello unico edilizio), Alfonso Cantile (ente proprietario immobile committente titolare Arche progetti immobile srl), Stefano Gagliardi (acquirente), Antonio Caruso (378 favoreggiamento- responsabile ad interim dell’aria area tecnica; a sommarie informazione dichiarò che la procedura era conforme alle leggi, aiutava ad eludere le indagini), Monica Oddis (consigliere), Patrizia Olivieri (consigliere). Si prospetta quindi una lunga battaglia legale per tutte le parti coinvolte, mentre la comunità di Roccaraso resta sconvolta da tali accuse che gettano ombre sulla gestione pubblica del Comune. Il primo cittadino Di Donato, si dice «sereno e fiducioso nei confronti della magistratura». E con lui, anche il consigliere Domenico Cordisco. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero