Rischia la vista dopo il pestaggio, gli aggressori se la cavano con i lavori socialmente utili

Rischia la vista dopo il pestaggio, gli aggressori se la cavano con i lavori socialmente utili
Violenza giovanile a Lanciano non ci sarà il processo per l’aggressione contro l’allora diciassettenne romeno E.F.P., oggi ha 19 anni, lancianese naturalizzato,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Violenza giovanile a Lanciano non ci sarà il processo per l’aggressione contro l’allora diciassettenne romeno E.F.P., oggi ha 19 anni, lancianese naturalizzato, assalito e colpito da una scarica di pugni da un gruppo di ragazzi all’alba dell’apertura delle Feste di Settembre 2019 che ha avuto un grave indebolimento permanente della vista, che rischia di perdere.

Ieri il gup Giovanni Nappi ha accolto le richieste delle difese della messa alla prova, con lavori socialmente utili, dei tre giovani imputati lancianesi, tutti di 21 anni, difesi dagli avvocati Sandro Mammarella, Vincenzo Salini, Gaetano Pedullà e Lucia Di Battista, accusati di concorso in lesioni personale aggravate. Il 27 ottobre, alla consegna del programma di recupero, il gup formalizzerà la messa in prova che di fatto sospende il giudizio penale. La vittima è patrocinata dall’avvocato Paolo Sisti. Parte offesa anche la madre del ragazzo, in proprio e in qualità di genitore. Quando al risarcimento danni viene chiesto 150 mila euro in sede civile. Uno dei giovani accusati ha già dato una provvisionale di 10 mila euro.

Il ricorso alla messa alla prova è scaturita da una serie di fattori, tra cui l’incensuratezza degli accusati, il fatto che si sono costituti e collaborato con i carabinieri appena hanno saputo che E.F.P. era stato gravemente ferito all’occhio. Scontro avvenuto per futili motivi all’alba del 14 settembre quando la vittima viene agganciata dal gruppo vicino a piazza Bianco; con i colpi sferrati gli rompono anche gli occhiali i cui frammenti di vetro gli hanno bucato la cornea. 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero