Ricatto dopo la prestazione gay: «Paga o non ti lasciamo andare». Arrestati tre nigeriani

Ricatto dopo la prestazione gay: «Paga o non ti lasciamo andare». Arrestati tre nigeriani
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Chiama i Carabinieri dicendo di essere segregato in casa da tre nigeriani che non vogliono farlo uscire. Che ha paura e che teme per la sua incolumità. Quando sul posto arriva una pattuglia dell'Arma si scopre che dietro quella storia, comunque penalmente rilevante, c'era anche dell'altro: una prestazione sessuale non pagata, per la quale i tre africani chiedevano un compenso.

Tre arresti, domenica pomeriggio a Villa Butteri, minuscola frazione teramana lungo il fiume Tordino, zona Motorizzazione Civile, da parte dei Carabinieri della Compagnia di Teramo, che su ordine del magistrato di turno Davide Rosati hanno trasferito al carcere di Castrogno con le pesanti accuse di sequestro di persona e tentata estorsione tre cittadini della Nigeria, di 21, 23 e 28 anni. La loro vittima è un cinquantenne teramano che domenica pomeriggio, alla ricerca di sesso occasionale a pagamento, si è messo d'accordo telefonicamente con uno dei tre, che si prostituisce, per poi raggiungerlo per la prestazione nella casa dove abita con due connazionali, a Villa Butteri. Non si sa ancora cos'è che abbia scatenato la reazione del ragazzo che si prostituisce, spalleggiato dagli altri due. Probabilmente il teramano non ha voluto versare quanto pattuito, cento euro, oppure è nata una contestazione sulla prestazione sessuale offerta, fatto sta che da lì sarebbe nato il diverbio poi sfociato in violenza.

Il cinquantenne teramano è stato chiuso in casa e minacciato dai tre africani: sarebbe uscito - gli hanno fatto capire - solo dopo aver pagato la prestazione sessuale per intero. La vittima è riuscita comunque ad avvertire i Carabinieri, che sono arrivati sul posto prima con una gazzella del Radiomobile, poi - una volta valutata la situazione - con gli uomini in borghese della Sezione Operativa, che hanno proceduto all'arresto dei tre giovani africani, ora rinchiusi in carcere a teramo in attesa dell'udienza di convalida.
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Il Messaggero